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LA GENTE di Villapiana continua a dire no alle innovazioni
al traffico nel quartiere volute quasi un anno fa
dall'amministrazione comunale, confermando di fatto quello
che è stato il parere più volte espresso dal Comitato di
cittadini sorto nel quartiere. Ma soprattutto chiede
all'assessore competente Livio Di Tullio di prendere una
decisione definitiva. Mentre in soccorso del Comune arrivano
i dati sciorinati dal comando della polizia municipale,
secondo i quali con il nuovo sistema della viabilità
sarebbero diminuiti in maniera importante gli incidenti.
Ma torniamo alla cronaca, partendo proprio dal giudizio del
comandante della polizia municipale, Igor Aloi. «Gli
abitanti del quartiere, dopo un periodo di assestamento,
hanno risposto bene alle modifiche - sottolinea Aloi - Gli
incidenti sono in calo e anche i flussi del traffico
sembrano funzionare meglio. In sostanza mi sento di poter
dire che il miglioramento c'è stato. Il secondo problema,
relativo all'inquinamento, richiede una valutazione più
attenta: non si può semplicemente spostare un flusso di
automobili da una via all'altra, non sarebbe una soluzione
risolutiva. Per questo motivo non escludo l'ipotesi di una
limitazione del transito veicolare».
Ed è proprio per questo motivo che la sperimentazione sembra
destinata a durare ancora per qualche mese. «Avendola
adottata nel periodo della ripresa delle lezioni - spiega il
comandante della polizia municipale - sarebbe fuorviante
confrontare dati di periodi diversi. E' necessario aspettare
almeno il termine dei dodici mesi, per valutare gli
eventuali miglioramenti sugli stessi periodi dell'anno. Per
questo manteniamo i "new jersey" (gli spartitraffico mobili
in plastica di colore bianco e rosso, ndr;) sarebbe
controproducente sostenere i costi per la realizzazione di
strutture fisse che dopo pochi mesi magari dovremmo
smantellare».
Il parere della gente del quartiere, tuttavia, sembra
dipingere un quadro a tinte decisamente più fosche. «Hanno
speso un patrimonio in consulenze per la rotonda di piazza
Saffi. Ottenendo peraltro risultati scadenti, sbagliando la
posizione delle fermate dell'autobus e inserendo posteggi in
potenziali aree verdi», sostiene Antonio Filetti, residente
a pochi metri dalla rotatoria. «La larghezza della rotonda è
troppo esigua per due corsie di marcia, la gente non è
abituata e possono sorgere problemi», aggiunge Alexis
Calcagno, mentre Andrea Zappi introduce un problema ribadito
da numerosi intervistati: l'immissione su via Venezia.
«Andava decisamente meglio prima, trovo code costanti
all'altezza dell'Oviesse che prima non c'erano"». Walter
Carlini ripropone lo stesso rimprovero, ma si mostra più
blando verso le scelte del Comune: «Una volta abituati, si
intravedono anche dei lati positivi. L'importante è che
vengano inserite piante e fioriere: se è per ricoprire tutto
di cemento, meglio lasciare le protezioni mobili».
Pareri che si aggiungono al lavoro di opposizione che Marino
Masala, Giuseppe Procopio e gli altri componenti del
Comitato svolgono ormai da mesi. «Più volte siamo venuti
incontro all'amministrazione, abbiamo raccolto duemila
firme, smentito con dati incontrovertibili le motivazioni
delle scelte adottate: francamente, ho il timore che dietro
a scelte così poco ponderate ci siano interessi particolari»
sostiene Masala. Prosegue Procopio: «L'anno prossimo tutte
le vie interessate avranno valori di benzene fuori norma.
Abbiamo dimostrato che la rotatoria di piazza Saffi infrange
in più punti le normative di viabilità. I dati Tau
dimostrano i pochissimi incidenti che avvenivano prima della
modifica. Per tutta risposta, abbiamo riscontrato una finta
marcia indietro dell'amministrazione, seguita dalla solita
indifferenza. Si ostinano a dire che tutto va bene, ma non è
così. Se il Comune continuerà a non ascoltarci, sapremo far
valere le nostre ragioni nelle sedi più opportune».
Federico Biglieri.
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