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RICORDO DI ESO PELUZZI

Aldo Pastore

- Su cortese invito di alcuni amici - lettori di "Trucioli Savonesi" , ripropongo con vivo piacere, un mio precedente articolo (datato: 31 Dicembre 1994), inserito nella Pubblicazione "L'Altra Città" (pagina 29 e seguenti):

"Ho atteso sino al 31 Dicembre 1994 prima di scrivere queste note; speravo che qualcuno a livello istituzionale o, più semplicemente, a livello di ambienti o di circoli culturali, si ricordasse che, nell'anno 19994, ricorreva il centenario della nascita del pittore Eso Peluzzi, cittadino onorario della Città di Savona.
La mia attesa è stata vana: Regione Liguria, Provincia di Savona, Comune di Savona hanno totalmente ignorato questo avvenimento.
Non parliamo, poi, di quegli ambienti culturali ed economici Savonesi che continuano a predicare (a parole) che il rilancio economico e sociale della nostra città passa anche attraverso la valorizzazione della sua storia, delle sue tradizioni e degli uomini e degli artisti  che maggiormente l'hanno onorata.

Eppure: Eso Peluzzi non è ignoto o banale artista, se è vero (come è vero) che la Regione Piemonte, in collaborazione con il Comune di Barolo, ha ritenuto doveroso promuovere l'allestimento di una pregevole mostra antologica del Pittore, all'interno del Castello di Barolo, nei mesi di novembre e dicembre 1994.
Io non ho nessuna pretesa di parlare di Eso Peluzzi come artista: non sono critico d'arte e, di conseguenza, non posseggo la necessaria competenza  per dissertare su questa materia; d'altra parte, molti altri, assai meglio di quanto possa fare io, hanno valorizzato la figura di questo nostro artista nel contesto della vita pittorica italiana del Primo Novecento.

Desidero parlare unicamente di Peluzzi come uomo, ricordando, a tal proposito, due fatti particolarmente significativi:

1) Peluzzi ha scelto di vivere, dal 1919 al 1948, nella frazione Santuario di Savona, in un luogo  di schiva bellezza, tra i più miti e malinconici del Savonese.
In questo ambiente, Eso è diventato, quasi inconsciamente e rispondendo soltanto ai più profondi sentimenti della sua anima, il pittore dei bambini orfani, degli anziani, dei disabili, dei sofferenti; ma i suoi personaggi non sono affatto patetici; al contrario, essi sono accarezzati da una straordinaria  e fraterna solidarietà umana; sono delle persone autentiche, con la loro dignità, con la loro personalità.

Basta ricordare alcuni dipinti di quell'epoca (I DUE CECHI; BAMBINE DELL' ORFANATROFIO NOCETI; LA PREGHIERA) per convincerci della verità di queste affermazioni.

Diceva, giustamente, Gina Lagorio che "la sua opera è stata autentica espressione di un sentimento del vivere, dove l'umana verità non è mai avvilita, nè degradata, ma riscattata dalla consapevolezza di una sorte comune".

Per  tali ragioni, l'arte del Peluzzi è diventata negli anni anche denuncia, polemica sociale, satira di costume, bisogno di riscatto, forte affermazione della dignità di ogni essere umano.

La collettività Savonese  deve essere, quindi, profondamente grata a Peluzzi non soltanto per la sua arte, ma soprattutto, per gli alti valori civili e sociali che Egli ha saputo trasmettere a tutti noi.

2) Eso Peluzzi, nell'anno 1969, ha lasciato in dono ai Savonesi una collezione d'arte di grandissimo valore, chiedendo soltanto che tutte le opere donate venissero collocate ed esposte in perpetuo in uno degli ambienti della Casa di Riposo al Santuario.

Questo vincolo testamentario (il cui  profondo significato umano non necessita di particolari commenti) non è mai stato  rispettato dalla collettività savonese, nemmeno in occasione della ricorrenza del centenario della nascita dell' artista.

Termino, dunque, queste mie note non già abbandonandomi a sterili polemiche verso le istituzioni locali (cosa che sarebbe peraltro assai agevole), bensì invitando il Comune di Savona e la 2° USL (in quanto proprietaria dell' Ospedale Geriatrico di Piazza del Santuario) a compiere il loro dovere, a rispettare, cioè le ultime volontà  dell' artista, creando, in una sala di tale complesso, una pinacoteca permanente di tutte le opere donate da Eso alla collettività Savonese; penso sia questo l'unico e convincente modo per farsi perdonare della colpevole dimenticanza.
   Savona, 31 Dicembre 1994
- Alle ore 23,00 del 28 Giugno 2008, abbiamo finalmente, assistito all'apertura della "Sala Espositiva Eso Peluzzi, all'interno della Residenza Sanitaria Assistita del Santuario di Savona; il progetto architettonico di allestimento porta le autorevoli firme di Pasquale e Luisa Gabbaria Mistrangelo.
Le volontà di Eso Peluzzi, a distanza di 39 anni dalla loro estrema  espressione, sono state, dunque, finalmente rispettate; in tal senso, desidero rivolgere un sincero ringraziamento alle Istituzioni Locali ed, in particolare alle Opere Sociali di Nostra Signora di Misericordia.
A distanza di 14 anni dall' articolo giornalistico sopra riportato, si è realizzato, infine, anche il mio piccolo sogno; è proprio vero, dunque, parafrasando Karl Popper, che

                              I NOSTRI SOGNI E DESIDERI
                                  CAMBIANO IL MONDO"


30 Giugno 2008                                      Aldo Pastore