Manzi (ex Margherita)come Bertolotto: addio Pd
sotto accusa le primarie per scegliere il candidato
Il vicesindaco di Celle: «Basta con l'egemonia dell'ala Ds, me ne vado»
IL SECIOLOXIX
«PD ADDIO». Michele Manzi, da nove anni vicesindaco di Celle a sostegno del primo cittadino Remo Zunino, pochi mesi dopo l'adesione del suo gruppo al Partito Democratico apre una profonda crisi politica a Celle. Non manca la polemica, nei confronti dell'ala del Pd più ancorata al vecchio partito dei Democratici di sinistra più che nei confronti del sindaco. Una frattura a livello politico che ricorda molto lo scisma del presidente della Provincia, Marco Bertolotto, anche lui proveniente dalla Margherita e in aperta polemica con l'ala diessina del Pd.
Il nodo della questione è la decisione di una parte del Pd di procedere con le "primarie" per designare il candidato sindaco. Una decisione che Manzi non manda giù: «Sono stufo di essere messo sotto esame continuo solo perché non provengo dall'ala diessina - si sfoga Manzi - In tutti questi anni, in ogni occasione, mi sono dovuto sentire "battezzato". Inoltre non capisco la fretta di parlare di primarie solo a Celle. Lo statuto del Pd le prevede dove non c'è un candidato predefinito, a Celle invece si è sempre fatto il mio nome come naturale "successore" di Remo Zunino, come riconosciuto da lui stesso. Tra l'altro, già nella scorsa tornata elettorale avevo rinunciato a candidarmi proprio per sostenere il suo secondo mandato. Ho svolto per quasi dieci anni il lavoro di vicesindaco senza mai far mancare il mio appoggio alla giunta. Ho creduto nel Pd, ma mi sembra che non sia cambiato niente. Ho sempre portato alla lista una percentuale altissima di voti ed ora mi sento dire che devo mettermi in competizione con nuovi soggetti».
Tra i "papabili" si sono infatti ipotizzati gli attuali assessori comunali Giovanni Pastorino e Caterina Mordeglia, oltre alla presidente delle Opere Sociali di Savona, Donatella Ramello, che è di Celle.
La scelta di Manzi rappresenta uno scrollone alla giunta del sindaco Remo Zunino, che si sposta verso il centro. Manzi, infatti, pur allontanandosi dal Pd, intende mantenere il sostegno al primo cittadino e proseguire il suo lavoro. «L'impegno che ho preso con i cittadini e gli elettori», come lo definisce. «Nella Rosa Bianca mi sento più sereno - commenta - sono nato nella Dc e a Celle c'è di nuovo un Centro cristiano popolare, che era stato fondato da me e da Carlo Russo e che ha contribuito due volte alla vittoria elettorale. In questo momento vorrei invitare tutti a non parlare di candidature, quanto piuttosto a presentare programmi concreti. Non chiudo le porte a nessuno, ma vorrei che fossero rispettati i patti. Io sono sempre stato leale anche nelle votazioni in consiglio comunale, altri del Pd invece no».
Così Manzi ha preso carta e penna e martedì ha scritto una lettera al sindaco Zunino: "Caro Remo, ti comunico lo scioglimento della mia autosospensione dal Partito Democratico e la mia convinta adesione alla Rosa Bianca. Continueranno il mio sostegno alla maggioranza e il mio ruolo di assessore in giunta, nel rispetto dell'elettorato e del Gruppo Cristiano Popolare che ha aderito a suo tempo alla formazione della lista "Partecipare insieme".
Già a marzo Manzi aveva inviato una lettera al segretario del Pd di Celle, Andrea Bruzzone,manifestando l'intenzione di candidarsi. "Con molta convinzione e serenità, dettate dalla mia esperienza ormai decennale di vicesindaco di Celle, nonché dalla volontà del mio gruppo (Cristiano popolare) e del mio non poco elettorato, ma soprattutto sostenuto dalle numerose persone che mi intrattengono per strada, mi sono posto l'obiettivo di propormi candidato sindaco di Celle alle prossime amministrative 2009", aveva scritto Manzi il 12 marzo.
Giovanni Vaccaro