TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni
LIGURIA:IL SENSO DELL’OSPITALITA’ PER GLI AFFARI
Liguria:
regione del Nord con il territorio maggiormente aggredito dal cemento.
Liguria
:regione del Nord con un numero spropositato di posti barca e porticcioli
turistici.
Liguria
:regione del Nord con dati, sempre più preoccupanti, sull’inquinamento
atmosferico e sulle malattie correlate.
Liguria
: regione del Nord, multata, per la sua incapacità di raggiungere livelli
accettabili di raccolta differenziata dei rifiuti.
Liguria
: regione del Nord con le più grosse problematiche in tema di viabilità, non
solo nei collegamenti viari tra le diverse cittadine, ma di spostamento
nelle cittadine stesse.
Il massiccio trasporto su gomma, inoltre, non manda solo in tilt le nostre
autostrade ma, là dove i caselli sono parte del territorio cittadino, anche
le strade del centro abitato, dove condiziona la qualità della vita dei
centri stessi e dei loro abitanti.
L’ennesima testimonianza di due valenti e documentati giornalisti che
forniscono un rapporto su come la cattiva politica, sia ormai palpabile
nella nostra Regione e pericolosamente, quanto comodamente, maturata negli
anni.
LASCIAMOLI LAVORARE
Si costruisce a pochi metri dalle spiagge e dai fiumi, disattendendo ormai,
in modo pacifico, leggi di tutela ambientale, come la Galasso
stilata per combattere squilibri e danni idrogeologici che la Liguria
ben conosce .
Si costruisce in maniera intensa e dissennata sulle colline, alterando non
solo irrimediabilmente la morfologia territoriale, ma creando ulteriori
problemi di viabilità, di infrastrutture, di carico insediativo, con tutto
ciò che esso comporta.
Tutto questo per soddisfare quali richieste?
Non certo quello di prime case per i giovani. L’alterazione dei prezzi del
mercato immobiliare non rende accessibile gli immobili, che spesso, hanno
già in partenza caratteristiche di “seconda casa”.
Inoltre i giovani tendono a migrare dalla Liguria, in cerca di lavoro,
determinando la decrescita demografica e il relativo invecchiamento della
popolazione.
Appare chiaro che si sta distruggendo un territorio per costruire seconde
case.
Ma, per chi?
Per il turismo del Basso Piemonte che affolla le nostre spiagge o per quello
dei maxi-yacht che frequenterà i nostri, sempre più numerosi, porticcioli?
Una cosa è certa, il modo in cui il fenomeno è aumentato, senza
rallentamenti o interruzioni, ci fa capire come esso sia legato a interessi
molteplici.
Interessi talmente importanti che le amministrazioni, e tutto il mondo
politico sembra, da anni, ipnotizzato e appiattito sulle scelte e sulle
istanze di quel ”mondo economico” che sembra avere la ricetta di
quell’immancabile sviluppo, in nome del quale chiedono
che li si lasci lavorare.
Un mondo economico di: banche, di gruppi immobiliari, di cooperative rosse,
di Gruppi economici e industriali e noti affaristi, spesso già noti per
altri “noti “ affari.
Il frutto del loro lavoro è lì, nelle nostre cittadine, sotto gli occhi di
tutti, e i loro referenti sul territorio si confondono nei loro ruoli: da
professionista a politico ad amministratore a costruttore.
In modo da creare una magica confusione in cui le cose vanno avanti,
inesorabilmente, sulla testa dei cittadini.
Spesso chi deve curare il proprio affare, viene da lontano, si serve di
Imprese di altre Regioni, con maestranze e operai da fuori regione,
annullando anche quella possibilità di posti di lavoro spesso citati come
alibi.
LIGURIA A PORTATA DI MANO
Nelle nostre città, da qualche tempo, l’”affare” è a portata di mano.
I Piani Regolatori sono diventati una farsa e per eludere i Piani sovra
ordinati, allungano i tempi di esecuzioni e d’attuazione con interminabili
varianti che consentano: lo spostamento di fabbriche, il cambiamento di
destinazione d’uso di scuole, stazioni e edifici pubblici, l’aumento
dell’indice di fabbricabilità di terreni agricoli e di zone sature o la
possibilità di rendere fabbricabili terreni franosi.
I patti di non belligeranza, citati da Preve e Sansa, non sembrano essere
stipulati solo per l’Imperiese ma pare che in Provincia di Savona siano, da
qualche tempo, ampiamente rispettati.
Anche qui, le solite facce, i soliti politici, i soliti nomi che talvolta
sembrano sfiorati da qualche inchiesta, ma poi tutto rientra e tutto
riprende.
La Liguria è qui, a portata di mano e il modo squallido di governarla, da
destra e da sinistra, è diventato SISTEMA.
Il P.M. Anna Canepa, della Procura Distrettuale Antimafia di Genova, il 10
luglio
Denuncia il sopravanzare di gruppi imprenditoriali- politico- affaristici
che abusano del potere pubblico per conseguire profitti illeciti.
Il degrado del Ponente ligure, la meridionalizzazione della Pubblica
Amministrazione e la mancanza di etica porteranno sempre di più:
la povertà culturale.
LOTTIAMO CONTRO LA POVERTA’ CULTURALEo:p>
La povertà culturale è, forse, il fattore più grave che possa caratterizzare
un popolo, destinato a perdere il suo valore civico.
Con la povertà culturale, il cittadino accetta con rassegnazione
arrendevolezza tutto ciò che può riconoscere come ingiustizia, sopruso,
mancanza di regole e di etica.
Questo accade, spesso, in alcune realtà del Sud d’Italia che sentendosi
parte di questo sistema, perde spesso anche la coscienza dei suoi diritti:
quello della salute, del lavoro, della buona Amministrazione.
In Liguria il cittadino ha permesso che, per decenni, la sua terra e la sua
aria fossero avvelenate dagli scarichi nocivi delle industrie di cui subiva
il ricatto del posto di lavoro, fino a morirci.
Oggi, nell’epoca della deindustrializzazione promossa per opera di chi non
ha avuto, volontà, competenza e senso di responsabilità, egli continua a
essere oggetto di ricatto.
Il ricatto del falso sviluppo
in nome del quale concede nuovamente la sua terra a colate ingiustificate di
cemento.
Concede il suo mare all’assalto d’inutili porticcioli turistici e di
portacontainer.
La povertà culturale sarà, così, la vera morte della Liguria:
aggredita da un’inutile “brutta architettura” che avanza,
occupando gli ultimi spazi liberi e irrispettosa di qualsiasi regola
pianificatoria; minacciata
dalla cementificazione del mare, destinata a piattaforme, porticcioli e
torri svettanti;soffocata e uccisa
da nuovi potenziamenti di centrali a carbone, termovalorizzatori e da
mancati controlli sulle emissioni;
ignorata bellamente dall’etica, dalla politica partecipata, dal
rispetto delle regole, richieste dai cittadini che la abitano.
ANTONIA BRIUGLIA
BANDIERE SULLA COSTA SAVONESE
Qualcuno si ricorderà della canzoncina che si cantava da adolescenti, tanti
anni fa, sulle bandiere bianche, rosse o nere?
Sicuramente il Sindaco di Vado l’ha voluta mettere in pratica, perlomeno
riferendosi alla BANDIERA NERA.
Sul Secolo XIX del 27 giugno, in un articolo, Carlo Giacobbe dichiara di
rifiutare la BANDIERA NERA, assegnata a Vado Ligure da Legambiente.
Così, mentre le BANDIERE BLU si comprano, le BANDIERE VERDI si conquistano
su qualche progettino scolastico che ha per tema la differenziata e il
riciclo( salvo poi non attuarli come si dovrebbe): QUELLE NERE si possono
tranquillamente RIFIUTARE!!
Per questi Comuni super-certificati ISO e qualche cosa, gemellati con Comuni
virtuosi; per questi Comuni denuclearizzati, non c’è spazio per la bandiera
nera: non è una cosa seria, non è abbastanza tecnica, non è rispettosa dello
“sviluppo”che i Sindaci, le Amministrazioni e i poteri economici, con
lungimiranza, hanno deciso di progettare per noi.
Il Sindaco di Vado, definisce la consegna ”una messinscena”, dimenticando
quelle più enfatiche dei suoi colleghi dei Comuni vicini, che organizzano
grandi feste e discorsi dai palchi pubblici per la consegna delle Blu e
delle Verdi.
Ritiene che la Bandiera Nera esasperi il conflitto sulla piattaforma Maersk
e che sia “tutto meno che occasione di confronto”.
Dimentica che la sua occasione di confronto con la cittadinanza, l’ha
avuta e anche in maniera seria e partecipata; non ultima in un referendum,
dove i suoi cittadini si sono espressi contro la piattaforma, ma che Lui ha
immediatamente ignorato.
Non partecipare alla consegna del vessillo, agli incontri e ai numerosi
Convegni denuncia, promossi a vario titolo, dai Comitati presenti sul suo
territorio non vuol dire cancellare l’evento e i relativi problemi: LA
BANDIERA NERA RESTA!!!
ANTONIA BRIUGLIA
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