Politica savonese in lutto è morto Piero Biamino
il sindaco berruti: uomo di cultura raffinatissima
Ex consigliere di Acts, Carisa e Opere Sociali, per anni fu ai vertici del Psi
IL SECOLOXIX
IL MONDO POLITICO savonese è in lutto.
Ieri mattina all'alba in una stanza dell'ospedale San Paolo si è infatti spento Piero Biamino, 55 anni, buona parte dei quali trascorsi nel mondo politico-amministrativo savonese. Prima ai vertici provinciali del Psi, poi nel Partito dell'Asinello fondato da Romano Prodi e Arturo Parisi e ancora nella Margherita e infine nel Partito democratico. Un periodo nel corso del quale aveva anche ricoperto importanti incarichi prima nel consiglio di amministrazione dell'Acts, poi in quello della Carisa e infine alle Opere Sociali.
Da una decina di giorni Biamino era ricoverato all'ospedale San Paolo a causa di una di quelle malattie che raramente lasciano scampo e che lo aveva colpito nel novembre del 2007, prima al pancreas per poi estendersi al fegato. Sino all'ultimo momento sono rimasti al suo capezzale gli amici di sempre, Gaetano Milintenda, medico e vice-sindaco di Cairo, Lorenzo Ivaldo, socialista storico ed ex dirigente dell'Acts, e Michele Boffa, capogruppo del Pd in Regione.
I funerali di Piero Biamino si svolgeranno domani mattina. Alle 8.30 è in programma una cerimonia nella cappella dell'obitorio dell'ospedale in Valloria, poi il suo corpo sarà portato al cimitero di Zinola dove sarà inumato a fianco della madre, deceduta poco più di un anno fa.
La notizia della scomparsa di Piero Biamino si è diffusa in città ieri a metà mattinata ed ha subito messo a rumore gli ambienti politico-amministrativi. Nei quali Biamino era molto conosciuto e stimato. «Mi spiace molto - commenta il sindaco Federico Berruti - lo conoscevo da moltissimo tempo, almeno da venticinque anni. Senza voler fare dell'inutile retorica, Savona ha perso con Biamino un uomo di una cultura e una intelligenza raffinatissima. Cultura sia dal punto di vista della politica che generale. Amava il cinema e leggere, ma non si stancava mai di approfondire i suoi studi. La sua era una intelligenza fine, con il gusto della provocazione. Sul piano umano si tratta di un epilogo triste di una vita non sempre felice. Vita nella quale non ha forse avuto l'affermazione che avrebbe meritato, restando così legato alla madre, scomparsa poco più di un anno fa. A livello politico abbiamo avuto contrapposizioni anche feroci, ma lo ricordo in modo affettuoso. Mi piace ricordare il suo spiccato senso dell'umorismo che ci portava a fare delle incredibili risate».
«Un politico dotato di una intelligenza finissima - lo ricorda Renato Giusto - ma per me soprattutto un grande amico. Parlare di lui in questo momento è per me molto difficile. Posso solo dire che se n'è andato uno stratega politico di grandi capacità. Un uomo che peròè sempre stato perseguitato, nella politica ma soprattutto nel lato umano e famigliare, da una sfortuna non indifferente. Per anni ha accudito la madre, rinunciando a costruirsi una propria famiglia. Mi dispiace moltissimo, e sono certo che la sua figura a Savona mancherà moltissimo».
Gianluigi Cancelli