FERRO E LO SWAP CON DEUTSCHE BANK

“I nostri derivati
non creano rischi
per il Comune”
ERMANNO BRANCA  LA STAMPA
SAVONA
Anche il Comune di Savona ha fatto ricorso alla cosiddetta finanza derivata, affidandosi a Deutsche Bank per la rinegoziazione dei mutui pregressi. Un’operazione che consente all’amministrazione di risparmiare per qualche anno sulle rate di pagamento degli interessi e che poi distribuisce in modo uniforme i costi fino al 2035. L’operazione è stata gestita dal sindaco Berruti, dall’assessore alle Finanze Martino e dal direttore generale Nanni Ferro che ieri ha spiegato le caratteristiche dello Swap che in altri Comuni italiani sta provocando dissesti finanziari.
«Può darsi che le condizioni pattuite altrove siano rischiose mentre noi abbiamo scelto criteri molto prudenti, che ci mettono al riparo da un eventuale rialzo dei mutui - spiega Nanni Ferro -. Quando l’amministrazione si è insediata, ha trovato una serie di mutui che avevano scadenze e tassi diversi. Complessivamente ammontavano a 45 milioni e avevano un andamento di interessi passiva che partiva dai 2 milioni del 2007 per crescere sino a 3,2 milioni nel 2016. Dal 2017 il Comune avrebbe invece dovuto pagare 1,2 milioni l’anno fino al 2035. L’operazione che si è aggiudicata da Deutsche Bank prevede invece che il Comune paghi 1,2 milioni nel 2007 e poi quote crescenti fino a 1,8 milioni fino al 2017. Da quel momento le quote scendono nuovamente a 1,2 milioni fino al 2037. In pratica l’andamento è più omogeneo e nei primi libera risorse. Inoltre abbiamo fissato condizioni che stabiliscono un tasso minimo del 4,95% e uno massimo del 5,90%. Condizioni che ci mettono al riparo dagli sbalzi del mercato».