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TRE GIORNI ormeggiata nel porto di Savona, vicino al ponte
mobile, per monitorare il territorio della provincia. Per
poi salpare, domani a mezzogiorno, alla volta di Portovenere.
È questo il programma a breve termine di "Delphin", una
delle due Golette verde di Legambiente che, come ormai
avviene da 23 anni, ogni estate effettuano il periplo della
penisola per monitorare lo stato di salute dell'acqua
marina. "Delphin" passerà al setaccio il Tirreno per oltre
un mese e mezzo, facendo tappa, fra le altre località,
all'Elba, Ostia, Gaeta, Sorrento, Amalfi, Maratea, Alghero,
Porto Cervo, per poi concludere il percorso il 17 agosto a
Castiglion della Pescaia. L'altra imbarcazione, la "Catholica",
è salpata invece oggi da Palermo per un itinerario
nell'Adriatico. che si concluderà a metà agosto a Trieste
Miramare.
«Scopo della Goletta verde è quello di tenere sotto
controllo il mare, la costa e l'entroterra. I vari elementi
costituiscono un equilibrio delicato che va tutelato -
dichiara Rina Guadagnini, portavoce di Goletta verde -.
Equilibrio che, nel Savonese, è stato stravolto da una serie
di opere. Sull'imbarcazione, che fa una trentina di tappe,
siamo in otto. Nel nostro viaggio siamo preceduti da un
furgone-laboratorio con i biologi che si sposta via terra ed
effettua i campionamenti e le analisi dell'acqua». «I
parametri che utilizziamo sono quelli del decreto 437 sulle
analisi delle acque più uno: escherichiacoli, un batterio
che si forma solo nell'organismo umano - continua -. Se lo
troviamo, sappiamo che in quella determinata zona c'è
inquinamento umano. Il parametro Ue è in via i recepimento
anche in Italia». I risultati dei campionamenti delle acque
nel Savonese saranno resi noti domani mattina alle 10,30
sulla Goletta verde.
Ma perché avete scelto di salpare da Savona per il vostro
tour marino? A spiegarlo è Stefano Sarti, presidente di
Legambiente Liguria, che è intervenuto alla tavola rotonda
"Ambiente, qualità e futuro. Quali scelte per il sistema
savonese?", che si è tenuta nella Sala Rossa del Comune
insieme ai presidenti di diversi circoli - Anna Rispoli
(Savona), Sergio Uras (Finale), Armando Chinazzo (Cairo) - e
all'assessore all'Ambiente del Comune, Jorg Costantino. «La
tappa savonese è stata realizzata per evidenziare alcune
criticità del territorio - spiega - non solo sulla costa, ma
anche nell'entroterra. Il progetto della Margonara a
Savona-Albisola ci trova contrari perché si traduce
nell'ennesima cementificazione del territorio. Per lo stesso
motivo giudichiamo negativamente la piattaforma Maersk di
Vado, opera di notevole impatto ambientale. Motivi di
preoccupazione provengono anche dall'entroterra: il
territorio di Cairo-Valbormida è martoriato: basti pensare
all'ex Acna, che ha inquinato per decenni. Poi c'è il
problema della cokeria di Bragno. Adesso la realizzazione
della discarica per rifiuti speciali della Filippa. Per
fortuna, almeno è stata fermata la costruzione della
centrale a carbone di Ferrania. Nella zona è altissima la
percentuale di polveri sottili nell'aria». Ma critiche sono
state rivolte anche alla Provincia di Savona per la
«mancanza di coraggio e volontà nella gestione delle
politiche energetiche e del ciclo dei rifiuti. Ne sono
esempio la mancata attivazione del servizio di rifiuti porta
a porta, che consentirebbe di raggiungere il 50% di
differenziata, e l'assenza di politiche di incentivazione
del risparmio energetico e delle rinnovabili».
Stefania Mordeglia
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