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«SAVONA entrerà nel Guinness dei primati per quello che è
successo in Consiglio comunale: mentre la minoranza era
diligentemente seduta sui propri banchi, gli esponenti della
maggioranza, poco per volta se ne sono andati. Così il
Consiglio è stato interrotto. Non avevo mai visto una cosa
del genere in vent'anni». Piero Santi, vice presidente del
Consiglio comunale, esponente della minoranza, racconta
quanto accaduto l'altra sera. Ma quale il motivo del fuggi
fuggi? Per Santi non ci sono dubbi: «Stava per essere
discusso un ordine del giorno sulla Metalmetron - afferma -
e la Maggioranza ha preferito andarsene poiché non era stato
trovato un accordo interno fra PD, socialisti e
Rifondazione. Il presidente Pozzo ha fatto fare l'appello al
vice segretario generale, Gianluca Bisso. Appurato che non
c'era più il numero legale, il Consiglio si è interrotto».
Diversa la versione fornita dal presidente, Marco Pozzo.
«Erano già le 23,30 - afferma -. Si era fatto tardi. I punti
non discussi saranno trattati nel prossimo Consiglio
comunale».
Perplesso per l'accaduto è l'assessore all'Urbanistica,
Livio Di Tullio: «Mi sembra strano che sia successo questo -
sostiene -. Sono andato via all'inizio, quando il sindaco
parlava di bilancio. Sulla Metalmetron, infatti, l'accordo è
già stato fatto. Si doveva parlare dell'utilizzo delle
risorse aggiuntive, un atto per cui non vale la pena
litigare». «Non ero neppure a Savona. Non mi hanno riferito
niente del genere» dichiara il vicesindaco Paolo Caviglia,
mentre si appresta a discutere con l'assessore Di Tullio il
progetto di miglioria di via Guidobono e via Montenotte. «Ho
proposto che una parte dei 1.400.000 euro derivati dalla
negoziazione con Unieco - spiega - vengano destinati ad
interventi a favore del piccolo commercio del centro per
cercare di riequilibrare il contraccolpo dell'area ex
Metalmetron. Mi sarebbe piaciuta una risistemazione globale,
con alberi, marciapiedi larghi e panchine, ma al momento non
è possibile perché sarebbe ridotto il numero dei posteggi. È
però possibile sostituire i cassonetti della spazzatura con
impianti di isole ecologiche interrate, circondate da
piante. Le ho viste per la prima volta in Trentino anni fa.
Sarebbe già un bel passo avanti. Nei prossimi giorni
presenteremo il progetto ai commercianti».
La spina dell'Ici. L'assessore ai Bilancio, Luca
Martino, ha partecipato alla riunione della Commissione
Finanza dell'Anci (Associazione nazionale comuni italiani),
che si è tenuta l'altro giorno a Roma. All'ordine del giorno
c'era l'abolizione dell'Ici. «Noi speravamo che, per quanto
riguarda il mancato incasso da parte dei Comuni dell'Ici
sulla prima casa, ci venisse detto che in futuro sarà
introdotto un criterio di progressività - spiega Martino -.
Cioè che l'importo che restituirà lo Stato non resti
invariato nel tempo, ma cresca, come sarebbe successo se
l'Ici non fosse stata abolita. In realtà, siamo stati
informati che in un emendamento al decreto presentato da due
deputati di maggioranza, sono stati introdotti parametri che
ci lasciano molto perplessi».
La sinistra si mobilita. Ieri mattina, alla libreria
Ubik, si è presentato il Movimento per l'unità della
sinistra, che domani alle 17 si riunirà nella Sala della
Provincia, chiedendo di aderire al progetto a tutti coloro
che, «indipendentemente al fatto che siano iscritti o meno a
un partito, credano negli ideali di pace, libertà,
giustizia». «Ad essi chiediamo di aderire al movimento e di
tornare a fare politica per costruire una fase costituente
di una nuova unità della sinistra» hanno affermato Carmelo
Lauria e Sergio Acquilino, promotori del movimento, che al
momento conta una quarantina di persone. Nell'assemblea di
domani sarà presentata la bozza di documento ideale e
programmatico. «Chiediamo di intervenire a tutti coloro che
credono nello sviluppo solo attraverso le disparità
esistenti a livello mondialeȏ l'appello di Acquilino.
Stefania Mordeglia
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