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«C'È UN PROBLEMA di rapporti interni al
partito. Dovrà esserci una verifica». Acque tempestose in
Forza Italia dopo l'intervista rilasciata al Secolo XIX dal
coordinatore provinciale Angelo Vaccarezza, molto deciso nel
richiamare all'ordine le varie anime del partito e a
bacchettare chi, nelle ultime settimane, si è autocandidato
alla presidenza della Provincia o - come è accaduto nel caso
del voto su Acts a Palazzo Sisto - ha mostrato in pubblico
una Forza Italia divisa: «Una FI - ha detto Vaccarezza - che
non sarà quella che porterò alle elezioni». Ora il dibattito
- dopo settimane di schermaglie interne - esce allo
scoperto. A Vaccarezza risponde con altretta durezza Filippo
Marino, responsabile provinciale degli enti locali per Fi,
consigliere comunale a Savona ed esponente dell'ala che si
riconosce nell'ex onorevole Enrico Nan.
«Su Acts - attacca Marino - non ho gradito la
strumentalizzazione fatta dal coordinatore provinciale. Ed
il riferimento era a me e alla dottoressa Romagnoli, che non
abbiamo votato con il resto del gruppo. Si tratta di un
discorso antico, con divisione precedenti addirittura a
questo mandato».
Ma Filippo Marino non si accontenta di rispondere
all'attacco puntuale di Vaccarezza, ma allarga il discorso
agli assetti del partito: «C'è un problema nei rapporti
interni. Visti gli attacchi e le posizioni espresse dal
coordinatore provinciale dovrà esserci una verifica, è
indispensabile. Vaccarezza è stato eletto nell'ambito di
accordi ampi, non come espressione di una maggioranza».
Accordi, sembra lasciar intendere, che alla luce degli
ultimi avvenimenti potrebbero anche saltare: «In un partito
che ha il 30% dei voti è normale che ci siano anime diverse
e nessuno può essere umiliato per aver espresso idee
diverse». Prosegue Marino nel suo attacco: «Le posizioni
espresse da Vaccarezza su Bertolotto non sono piaciute alal
base. Ho apprezzato la posizione tenuta da Franco Orsi, che
sapendo di essere stato voluto e votato da tutto il partito,
rimane fuori dalla polemica, in una posizione di garanzia».
Poi Marino dice la sua sulle candidature: «Va bene tutto. Ma
a monte vanno stabilite delle regole. Per vincere bisogna
essere uniti, per essere uniti non ci possono essere persone
che vogliono giocare ad asso pigliatutto». Un asso
pigliatutto che avrebbe, ovviamente, l'aspetto di Vaccarezza:
«Se il coordinatore provinciale vuole candidarsi, ne ha
sicuramente tutti i titolo, ma allora non può più essere il
coordinatore. E se perdesse, non potrebbe neppure essere poi
candidato per la Regione nel 2010». Marino chiede poi la
riunione del tavolo comune PdL-Lega: «Sono d'accordo con il
segretario di An, io stesso ho sollecitato il coordinatore a
riaprire il tavolo, con An e la Lega, come con altri come
Udc e la Destra. Sono assolutamente indispensabili pe rla
vittoria finale, sono parti essenziali del centrodestra e
possono avere loro stessi la possibilità di esprimere un
candidato». Aggiunge Marino a mò di stoccata: «Non è
scontato che il candidato debba essere di Forza Italia,
l'importante è che sul candidato ci sia una convergenza di
tutti».
A Marino non sono andate giù neppure le espressioni dirette
usate da Vaccarezza per richiamare tutti all'ordine: «Sulle
parole usate, tipo frillo e tarocco, no comment: è una
caduta di stile che si commenta da sola» Poi l'inevitabile
richiamo: «Invito tutti ancora una volta al dialogo e
all'unità del partito». E conclude: «Sulle candidature ho
sentito voci di tutti i tipi, molte anche autorevoli, ma
l'unità va costruita, più che sulla persona, sul programma».
E attacca ancora: «Programma di cui invece ancora non si è
parlato». Anzichè perdere tempo in diatribe interne sarebbe
ora di iniziare questo dibattito».
Il fuoco che covava da settimane sotto la cenere, insomma, è
divampato. Le anime del partito che avevano trovato una
composizione unitaria al congresso provinciale di alcuni
mesi fa sono tornate a dividersi. Probabilmente anche per
effetto di una vittoria alle Provinciali 2009 che per il
centrodestra sembra davvero a portata di mano (16 mila i
voti di scarto alle Politiche sugli avversari). E ha
ingolosito più di uno. Ora, probabilmente, il coordinatore
Vaccarezza dovrà trasformarsi in un domatore. Difficile
pensare che il ministro Claudio Scajola, che su Savona ha
puntato moltissimo e la ritiene strategica anche per le
Regionali 2010, possa accettare divisioni proprio ora.
Antonella Granero
granero@ilsecoloxix
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