il caso
Imprenditore edile
denuncia la Carisa
per gli interessi

MARCO RAFFA

“Così la banca ha cercato
di farmi andare in rovina”

SAVONA
Non ci sono soltanto le maxi-imprese tra le presunte «vittime» degli interessi usurari praticati dalle banche e sui quali sta cercando di far luce la Procura di Savona con un’inchiesta che ha precorso le dichiarazioni del presidente dell’Antitrust, Antonio Catricalà. Ci sono anche piccole imprese artigiane che si sono viste emettere decreti ingiuntivi dalle stesse banche che, stando ai loro legali, avevano provocato il dissesto. Protagonista di una di queste vicende l’imprenditore edile savonese Maurizio Bianco, 38 anni, titolare della Bm Costruzioni Srl di via Boselli. Ieri mattina il suo legale, l’avvocato Marco Genta, ha depositato in Procura una denuncia-querela nei confronti della Cassa di Risparmio di Savona, del legale rappresentante e dei direttori di filiale interessati (l’agenzia «incriminata» è quella di Villapiana), chiedendo al tempo stesso il sequestro della documentazione relativa ai conti dell’imprenditore, della fidejussione a suo tempo richiesta dalla banca, dei fascicoli dei procedimenti civili intentati dalla Carisa stessa contro la Bm Costruzioni.
Maurizio Bianco e il suo legale svelano i meccanismi di una procedura consueta nelle pratiche bancarie delle piccole aziende artigiane, ma che si può trasformare in un’autentica trappola. «Per la mia attività ho aperto un co nto corrente, con un fido di 5 mila euro, e un conto anticipi dove “versavo” le fatture intestate ai miei clienti, ricevendone il corrispettivo dalla banca che diventava, di fatto, il creditore dei clienti stessi. Se il cliente, come spesso accade, non paga nei tempi prescritti, la banca addebita a me gli interessi passivi dello scoperto, e questi interessi, calcolati ogni tre mesi, venivano riversati sul conto corrente principale, crescendo in modo esponenziale di tre mesi in tre mesi: il famoso “anatocismo” di cui tanto si è parlato, ovvero gli interessi calcolati sugli interessi». A cui si aggiungeva la commissione massimo scoperto calcolata però sul totale della somma anticipata (e non su quanto effettivamente prelevato dal cliente). Nei conteggi elaborati dallo Studio Vinx che sta seguendo tutte le pratiche di «usura bancaria», per il quarto trimestre 2001 si registra un interesse del 78,36 per cento, quando il tasso-usura in quel periodo scattava oltre il 15,99 per cento. Nei trimestri successivi i tassi praticati hanno oscillato tra il 42,57 e il 65,11 per cento.
Conclude Maurizio Bianco: «Dai conteggi finali è risultato che, a fonte di un credito vantato dalla banca di 39.700 euro tra scoperti e interessi passivi, io avessi già pagato di interessi non dovuti qualcosa come 39.900 euro. Sono quindi in credito di 200 euro. Oltre al danno, la beffa: la banca ha segnalato la mia presunta situazione al Crif e alle centrali di rischio, bloccandomi così qualsiasi accesso al credito».