TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni
La cronaca degli esami di
maturità in corso è, purtroppo, densa di insegnamenti e
di…goffaggini. Un marchiano, incredibile errore nell’inquadrare una
lirica di Montale, peraltro ben nota, perché “Ossi di seppia” è
ormai una base di conoscenza sicuramente acquisita ha fatto
sobbalzare, come eresia, insegnanti “passati” come me ed ha
scatenato le cretinerie cognitive nazionali.
Trovata e cacciata la
responsabile, costei dichiara, sorridendo: troppo lavoro, troppe le
prove d’esame, troppo il personale nella “fortezza” ministero, senza
neppure accorgersi che si contraddice. (Eccoli, i veri fannulloni!
Non chi si logora con cattedre difficili e pendolarismi! Quanto
guadagnavi, signora ir/responsabile? Forza Mariastella: uno, cento,
mille ministeriali fuori!). Inoltre, con lo stesso beato sorriso,
dichiara: ci sono tante Università a Roma! (purtroppo!). Sceglierò
di insegnare letteratura greca cristiana ad una “Cattolica”! Capito
come si vergogna, la signora? Ha il coraggio, inoltre, di dire che
sbagliare tra un componimento per un amico e una passione amorosa
non è poi fuorviante per chi voglia affrontare la traccia di saggio!
Propongo un premio per alunni che abbiano scelto questo tema dando
di gravemente incompetenti a chi pretende di giudicarli da viale
Trastevere e lo abbiano correttamente e senza donna-angelo svolto!
Montale era un grande
umorista, tanto da lasciarci buste di inediti da aprire a scansione
di un anni l’una, per tener occupati i suoi esegeti con leggeri
bigliettini in cui si sono cercati chissà quali fondi oceanici. Se
c’è un limbo dei poeti, egli vi si scioglierà in cachinni.
La ragazzina-maturanda,
al solito intervistata, dichiara di non aver scelto Montale perché o
non studiato o “fatto” come uno degli ultimi (Montale era del
1896!). Se è vero….ma allora? Perché? Che cosa sono diventati i
programmi scolastici? Fisarmoniche che s’afflosciano a comando per
motivi che non so, ma che benissimo immagino: ritardi nello
svolgimento; classi “accorpate” al risparmio (e chi risparmia sulla
scuola, nel nevralgico, commette crimine!), interrogazioni e
compiti,”progetti” più o meno dispersivi etc etc.
Terzo cretino, un lettore
scrivilettere (“La stampa”) che oggi 21 dice che è tutta colpa….del
’68 e dei professori laureati da allora. Lo sciocco non sa che non
sono professori,ma ministeriali ben diversamente scafati che
scelgono le prove,sempre con gran sussiego e che sono stati,da
subito,i vituperati “fannulloni” professori di commissioni ad
accorgersi dello sconquasso ed,educatissimi,non hanno,probabilmente
riso davanti agli alunni.
La scienza cognitiva
statunitense chiama “frame” un quadro preformato,un ugello,una
filiera capace di preinterpretare, di pre-giudicare gli eventi con
spiegazioni rozze, sapute e giustificabili non con un confronto
delle idee,ma con l’arroganza che grida e non discorre. Ecco
cucinata la confezione:il ’68,sicuramente comunista,ha squinternato
la cultura, la santa immobile (sai quanta ce n’era, in
cattedra,prima del ’68 assassino!), ha indotto la “disobbedienza
civile” alla don Milani e di qui tutti i temporali. Senza
capire,senza voler faticare a capire quanto,nel naturalmente
confuso,ci sia stato di autentico nel ’68. Quel cretino cognitivo,
se ha conservato i suoi libri di scuola di prima dell’anno
funesto,li controlli:di certo non ci troverà Montale. Del Novecento
si studiavano allora Pascoli-D’Annunzio_Svevo-Pirandello e tanto
bastava!
Il giorno dopo, si
replica:una “mala junctura”
rende difficilmente comprensibile un passo della versione greca di
Luciano.
E non mi si dica che è o
ignoranza crassa degli addetti,chissà come scelti e inamovibili per
decenni arrugginiti o, peggio, sabotaggio, azione lucida e criminosa
dei ministeriali intesa non credo tanto a screditare la pur ben
intenzionata ministro,ma l’istituzione scuola. Tanto, se hai soldi
come il presidente del consiglio, mandi figli e nipoti
alle…steineriane!
Non è che i reiterati
appelli di Ratzinger affinchè lo stato aiuti la scuola privata non
preludono ad una rimozione per svalutazione insopportabile di quella
pubblica?
La scuola si vede
comprimere,accorpare,mancare sempre più di risorse. E’ chiamata ad
accogliere,e giustamente,i diversamente abili, ma non ci sono soldi
per insegnanti di sostegno. Si cerca di rimediare alla caotica
situazione delle insufficienze da riparare non si sa come rifacendo,
e giustamente,la voce un poco appena grossa (se non studi, malgrado
ti abbia messo sempre, con pazienza, sulla buona strada, devi essere
respinto!), ma non trova orari e denari (sempre pochissimi!) per
pagare i corsi di recupero. Si insinua nel corpo insegnante la
paura,umanamente giustificata, di perder cattedre se manchino
iscrizioni o ci siano bocciature,ed allora si rimedia come si può,in
solitudine,col maledetto italico vizio di “arrangiarsi”, parola
sordida che vorrei tolta dai vocabolari e dall’uso corrente. La
scrivo per l’ultima volta!
I ministeriali sono una
forza,un iceberg sommerso che decide le sorti di qualunque
democrazia o sabotandola con colpi nascosti e micidiali, o
cavalcandone subito, e con astuzia,l’alternativa.
Temo di
sentire,prossimamente, discorsi di questo tipo: gli interventi a
pioggia sulla scuola non servono;piove su un tetto largamente
bucato. Certo che hai diritto alla scuola, per tuo figlio: ma vedi
come è malconcia questa,sabotata da sessantottincomunisti.
Ascoltami: meglio che io, stato padre affettuoso, ti elargisca un
bonus da spendere bene, oculatamente: intendo, dammi retta, alle
scuole private. Autonome nella scelta dei prof, senza impicci
sindacali, bene ed occhiutamente controllate da investitori di
denaro che hanno tutto l’interesse a concorrere fra loro, senza i
“ragazzacci” che si rischi d’incontrare nella scuola pubblica.
Ho costruito un “frame”,
assai convincente per chi ignora la laica e formativa disciplina
della scuola pubblica. Cerchiamo di non restare in tanto pochi a
tenerne acceso il lume!
(Domanda per Brunetta:
quanto si risparmierebbe a congedare tutto o quasi viale Trastevere
e la collegata serqua di enti inutili e sussiegosi?)
Sergio Giuliani, solidale sempre col mondo della
scuola pubblica.
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