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Resoconto del dibattito alla libreria Ubik, promosso dalle Acli e Associazione per la Costituzione

DEL GAUDIO: CONFESSIONE IN PUBBLICO

ASTENGO: A SAVONA HA PRESO LEGNATE

DA MAGISTRATO E DA PARLAMENTARE



 Del Gaudio alla Ubik  (foto da La Stampa)

SAVONA-  Sono le 18 di venerdì quando Michele Del Gaudio appare in pubblico, nella saletta della libreria Ubik, di corso Italia, a Savona. L’occasione è la presentazione del libro “Adolescenti”, ovvero <quando studenti, insegnanti e genitori lavorano insieme>.

L’organizzazione dell’incontro è opera  delle Acli, col presidente Davide Caviglia e dell’Associazione per la Costituzione. Del Gaudio, come ai vecchi tempi, indossa il suo look prediletto; polo azzurro chiaro, sbottonato, pantaloni bleu.

Un abbigliamento quasi dimesso, per coprire un animo ultrasensibile, una fede coriacea nella democrazia e nella Costituzione, nella tolleranza.

Del Gaudio non delude e non tradisce le aspettative. Anzi, si scopre finalmente il “vero Michele Del Gaudio” fuori da quegli uffici giudiziari del vecchio Palazzo Santa Chiara dove ha lavorato al servizio della giustizia. Si apre in vena di confidenze: <Innanzitutto grazie per questo ritorno, in questa città dove ho avuto un impegno politico e istituzionale. Vi chiedo perdono, ma vi ho trascurato perché a 44 anni mi sono innamorato, mi sono risposato e sono diventato papà di Luca. Ho capito che non potevo più essere quello di prima, che dovevo essere un papà presente. Cosi ho scelto di abbandonare la magistratura e la politica. Ma non voglio dimenticare la promessa ai savonesi “Questa è la mia gente”. Abito a Torre Annunziata, però Savona resta la mia città, dove vorrei vivere. La città che mi ha onorato di un Sandro Pertini che mi è stato vicino, la città di Carlo Trivelloni, di Tonino Petrella che ci hanno lasciato>.

Ancora un Del Gaudio pieno di entusiasmo, di pathos: <Mi avete conosciuto come magistrato che arrestava persone importanti, come Teardo, ma non sapevate quale fosse il mio tormento interiore. Pensavo ai figlioletti che non potevano rivedere il loro papà, pensavo alle sofferenze delle moglie, dei genitori…E poi quando si è in trincea, come accadeva nel mio caso, ci vuole una salute di ferro ed io non ho avuto questo dono. E’ stata una delle molle che mi hanno spinto a lasciare>.


Michele Del Gaudio con Antonio Caponnetto

Poi racconta l’incontro con Tonino Caponnetto, il padre dell’antimafia, in prima fila negli anni bui di Palermo, con don Giuseppe Dossetti, uno dei padri della Costituzione. Ricorda che dal 1992 <giro per le scuole italiane…io che da ragazzino ero un bullo, un solitario, aggressivo, facevo subito a botte, esperto in “pacchere”, lo schiaffo “napoletano” a mano aperta>.

Un Del Gaudio più “intimo”: <Perché sono cambiato? Io prego Gesù di far crescere sano fisiologicamente e psicologicamente il mio figliolo. …Se c’è pure una famiglia serena, è un grande aiuto per la formazione dei ragazzi che hanno una sensibilità tremenda. Con la famiglia è indispensabile  una scuola credibile con la quale il giovane deve dialogare. La scuola, la famiglia devono saper ascoltare, non basarsi soltanto sul termometro dei risultati dello studio, della pagella. In terzo luogo sono importanti strutture sociali efficienti, utilissime quando la famiglia non funziona. Direi essenziali. Pensate che io vivo in una grande città, come Torre Annunziata, dove le famiglie non possono contare su uno psicologo, il pubblico offre soltanto un assistente sociale.

Vorrei aggiungere, per i giovani, l’importanza delle strutture di aggregazione, quali sportive, artistiche, musicali. Infine diciamo che i nostri ragazzi, i nostri figli hanno fame e sete di adulti autorevoli. Invece stiamo attraversando un periodo con l’adolescenza più fragile della storia italiana. Nel libro, nelle centinaia di testimonianze raccolte, c’è anche la storia e la genesi del bullismo, di cui tanto si parla ai nostri giorni>.

Cos è la questione morale? La definizione di Del Gaudio: <Una fetta della società che vuole vivere alle spalle degli altri. L’analisi dell’ultimo voto politico da parte di esperti dice che chi paga le tasse perché è un dipendente o pensionato ha votato soprattutto il Pd e la sinistra, gli operai delle fabbriche hanno preferito la Lega Nord. Liberi professionisti, artigiani, imprenditori, commercianti, hanno votato il Popolo della Libertà e come è noto sono quelli che possono più facilmente evadere il fisco>.


Il politologo Franco Astengo
Ancora un consiglio ai genitori, agli insegnanti da parte  di Del Gaudio: <non demonizzate alcune trasmissioni televisive, cosiddette popolari, come il Grande Fratello. Io personalmente, pur non condividendo, cerco di guardarle tutte, persino i cartoni animati, per dialogare nelle scuole, con i giovani, cercando di capire il loro linguaggio>
Del Gaudio rivela che l’unica associazione alla quale ha aderito è “Libera” <ma anche nell’ambito di certe associazioni esistono situazioni non chiare, seppure qualcosa sta cambiando, a cominciare da Libera>.

Quindi uno spaccato davvero inedito del “pensiero” Del Gaudio: <Non concordo con Libera quando pone troppo l’accento su un certo catastrofismo, quando si esaspera il drammatizzare eventi terribili. Non bisogna basare tutto sul ricordo delle stragi di mafia, occorre invece cercare di costruire la vita, iniziando a parlare degli aspetti positivi, della speranza. Proporre un libro come Gomorra anche nelle scuole, è un errore sia perché è emerso che alcune pagine di Saviano sono romanzate, sia perché facciamo credere ai nostri ragazzi che sono circondati da Gomorra, che non ci sono sbocchi. L’ho detto anche a Rita Borsellino con quel film che porta il suo cognome, il ricordo del fratello assassinato dalla mafia. Quel film è diseducativo. Bisognerebbe approfondire maggiormente, nelle scuole, l’immagine dei risultati raggiunti dallo Stato, come il sequestro e la confisca dei beni di mafiosi. Gli imprenditori che si ribellano al pizzo>.

L’insegnante psicologa, da 15 anni psicoterapeuta, Marinella Varaldo, ha ringraziato la libreria Ubik per il ruolo di stimolo che sta svolgendo nella città di Savona: <Ci voleva, ce n’era davvero bisogno>.

Il politologo Franco Astengo, con franchezza, senza perifrasi, ha ricordato la dimostrazione di <affetto dimostrata da una parte dei savonesi, con la loro presenza; dimostrazione non proprio scontata perché a Savona, Del Gaudio ha preso delle legnate sia da magistrato, sia da parlamentare . Ed è difficile dimenticare le quinte colonne che esistevano persino a palazzo di giustizia, al punto che un colonnello dei carabinieri dovette offrire ai giudici ospitalità in caserma. Un Del Gaudio, nonostante tutto questo, generoso verso Savona. Lo definirei “Il cuore oltre l’ostacolo”>.

Astengo ha definito Del Gaudio: <Campione della questione morale, non compreso laddove si dipanava la matassa. Questione morale e legalità sono intrecciate? Sono la stessa cosa? Il ritratto della società?>.

Erano ormai le 20,10 quando il moderatore-giornalista, Davide Pesce, tra i fautori dell’incontro e del “ritorno” a Savona di Del Gaudio, del suo “insegnamento”, ha ringraziato i partecipanti e quanti hanno collaborato. Tra i presenti il sindaco di Spotorno, Bruno Marengo, amico di sempre di Michele Del Gaudio e l’assessore regionale di Rifondazione comunista, ingegner Franco Zunino. E  ancora, il presidente di sezione del Tribunale, Giovanni Zerilli, l’ex senatore del Pci, Aldo Pastore, l’ex sindaco di Noli, Carlo Gambetta, l’ex dirigente della polizia marittima, Marisa Petrella, lo scrittore ed ex vice presidente Carisa, Silvio Riolfo Marengo.

L.Cor