Palazzo Nervi,"faccia a faccia"in maggioranza
lo tsunami bertolotto, ieri teso vertice in provincia
Vaccarezza (Fi) apre al presidente, che dice noGiraudo: problema coi Ds, ma lavoriamo per il Pd
IL SECOLOXIX
SI È TENUTO ieri pomeriggio il vertice di maggioranza convocato per puntellare Palazzo Nervi e arrivare alla fine del mandato, nonostante lo tsunami Bertolotto: grande il gelo, ma senza scontri frontali. Ne è uscito un documento comune che fissa alcuni punti programmatici che impegneranno l'intera maggioranza da qui alla fine del mandato. Intanto il coordinatore di Forza Italia si rivolge al presidente uscente della Provincia: «A Bertolotto mi lega un'amicizia personale. Ma non è questo il punto: noi non apriamo e non chiudiamo a nessuno, semplicemente siamo pronti a dialogare con chiunque condivida il nostro progetto». Ma aggiunge: «Tuttavia, perché questo fosse possibile, Bertolotto dovrebbe mandare a casa questa Provincia fallimentare. Ha avuto l'occasione di farlo in passato e ha scelto di non farlo». Il diretto interessato, dal canto suo, respinge le avance: «Al di là dell'amicizia con Vaccarezza, non mi interessa. Non sto cercando casa. La futura collocazione? La vedremo. Ora, con tutto il nostro gruppo, dobbiamo capire. Il progetto del Pd è fallito, a me interessa stare tra la gente». Poi aggiunge: «Una nuova formazione politica? Non è quello a cui sto pensando ora. Ho proposto invece un meeting nazionale, a Savona da dove tutto è partito, di quell'area che si trova a disagio nel Pd per l'egemonia Ds».
Ma torniamo alla verifica di maggioranza a Palazzo Nervi che ha messo per la prima volta "faccia a faccia", dopo lo strappo definitivo, il segretario provinciale del Pd Giovanni Lunardon (che è anche consigliere provinciale) e il presidente Bertolotto. Come si diceva, sono stati fissati alcuni paletti, definiti "priorità programmatiche", alle quali tutti si sono vincolati per arrivare alla fine dle mandato. Sa va dagli accordi di programma sulle principali questioni sul tappeto alla discarica di Savona: sottoscritte dal Pd al Prc. Vediamo nel dettaglio: c'è l'impegno a definire gli accordi di programma per lo sviluppo economico (Piaggio, Ferrania, piattaforma di Vado); l'integrazione e l'attuazione del Piano provinciale dei rifiuti, con il significativo aggiornamento dei siti idonei (ovvero la proposta di una nuova discarica a Passeggi, nel comune di Savona) e con la realizzazione di una stazione di trasferimento dei rifiuti nel Ponente. Quindi, l'impegno sulla gestione pubblica del cico integrato delle acque e all'approvazione del Piano di riorganizzazione della rete scolastica, con particolare attenzione al nuovo "polo" di Albenga. Si è discusso anche della posizione di Bertolotto sulle "ronde" promosse dalla Lega: la sinistra radicale ha ottenuto che l'intera maggioranza sottoscrivesse che «tali posizioni sono state assunte a titolo personale».
Intanto prende posizione anche Livio Giraudo, che dell'area cattolica e "popolare"è uno dei principali esponenti ed è anche capogruppo del Pd a Palazzo Sisto, coinvolto a pieno ritmo nei lavori per il nuovo Puc: «Il Pd è una grande idea e io credo che il futuro del centrosinistra stia lì. A Savona, però, anche per la forza storica di quel partito, il Pd ha significato solo l'ingresso di alcune persone dentro ai Ds. La Margherita era già una sommatoria di singoli, lo siamo diventati ancora di più entrando nel Pd. Io mi riconosco negli amici che stanno esprimendo un disagio che è anche il mio. Per noi conta prima l'uomo, poi il partito. Ma questo disagio è una situazione di cui sono sempre stato consapevole». Prosegue Giraudo: «Il mio obiettivo è costruire il Pd, a farne un soggetto davvero nuovo. Siamo tutti chiamati a farci "il mazzo" e io non mi tiro indietro, né come capogruppo, nè nel lavoro che sto facendo sul Puc». Conclude: «Dobbiamo trovare insieme una soluzione, non è una battaglia di corrente, per poter poi convincere gli elettori sulla base di un progetto, di un programma e su delle persone».
An. Gran.