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SI È TENUTO ieri pomeriggio il vertice di maggioranza
convocato per puntellare Palazzo Nervi e arrivare alla fine
del mandato, nonostante lo tsunami Bertolotto: grande il
gelo, ma senza scontri frontali. Ne è uscito un documento
comune che fissa alcuni punti programmatici che impegneranno
l'intera maggioranza da qui alla fine del mandato. Intanto
il coordinatore di Forza Italia si rivolge al presidente
uscente della Provincia: «A Bertolotto mi lega un'amicizia
personale. Ma non è questo il punto: noi non apriamo e non
chiudiamo a nessuno, semplicemente siamo pronti a dialogare
con chiunque condivida il nostro progetto». Ma aggiunge:
«Tuttavia, perché questo fosse possibile, Bertolotto
dovrebbe mandare a casa questa Provincia fallimentare. Ha
avuto l'occasione di farlo in passato e ha scelto di non
farlo». Il diretto interessato, dal canto suo, respinge le
avance: «Al di là dell'amicizia con Vaccarezza, non mi
interessa. Non sto cercando casa. La futura collocazione? La
vedremo. Ora, con tutto il nostro gruppo, dobbiamo capire.
Il progetto del Pd è fallito, a me interessa stare tra la
gente». Poi aggiunge: «Una nuova formazione politica? Non è
quello a cui sto pensando ora. Ho proposto invece un meeting
nazionale, a Savona da dove tutto è partito, di quell'area
che si trova a disagio nel Pd per l'egemonia Ds».
Ma torniamo alla verifica di maggioranza a Palazzo Nervi che
ha messo per la prima volta "faccia a faccia", dopo lo
strappo definitivo, il segretario provinciale del Pd
Giovanni Lunardon (che è anche consigliere provinciale) e il
presidente Bertolotto. Come si diceva, sono stati fissati
alcuni paletti, definiti "priorità programmatiche", alle
quali tutti si sono vincolati per arrivare alla fine dle
mandato. Sa va dagli accordi di programma sulle principali
questioni sul tappeto alla discarica di Savona: sottoscritte
dal Pd al Prc. Vediamo nel dettaglio: c'è l'impegno a
definire gli accordi di programma per lo sviluppo economico
(Piaggio, Ferrania, piattaforma di Vado); l'integrazione e
l'attuazione del Piano provinciale dei rifiuti, con il
significativo aggiornamento dei siti idonei (ovvero la
proposta di una nuova discarica a Passeggi, nel comune di
Savona) e con la realizzazione di una stazione di
trasferimento dei rifiuti nel Ponente. Quindi, l'impegno
sulla gestione pubblica del cico integrato delle acque e
all'approvazione del Piano di riorganizzazione della rete
scolastica, con particolare attenzione al nuovo "polo" di
Albenga. Si è discusso anche della posizione di Bertolotto
sulle "ronde" promosse dalla Lega: la sinistra radicale ha
ottenuto che l'intera maggioranza sottoscrivesse che «tali
posizioni sono state assunte a titolo personale».
Intanto prende posizione anche Livio Giraudo, che dell'area
cattolica e "popolare"è uno dei principali esponenti ed è
anche capogruppo del Pd a Palazzo Sisto, coinvolto a pieno
ritmo nei lavori per il nuovo Puc: «Il Pd è una grande idea
e io credo che il futuro del centrosinistra stia lì. A
Savona, però, anche per la forza storica di quel partito, il
Pd ha significato solo l'ingresso di alcune persone dentro
ai Ds. La Margherita era già una sommatoria di singoli, lo
siamo diventati ancora di più entrando nel Pd. Io mi
riconosco negli amici che stanno esprimendo un disagio che è
anche il mio. Per noi conta prima l'uomo, poi il partito. Ma
questo disagio è una situazione di cui sono sempre stato
consapevole». Prosegue Giraudo: «Il mio obiettivo è
costruire il Pd, a farne un soggetto davvero nuovo. Siamo
tutti chiamati a farci "il mazzo" e io non mi tiro indietro,
né come capogruppo, nè nel lavoro che sto facendo sul Puc».
Conclude: «Dobbiamo trovare insieme una soluzione, non è una
battaglia di corrente, per poter poi convincere gli elettori
sulla base di un progetto, di un programma e su delle
persone».
An. Gran.
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