TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni Provocazione
di un ex sindaco contro l’edilizia selvaggia IL MINISTRO
MATTEOLI, LE PROCURE I CONDONI, I
DISASTRI AMBIENTALI <Non ci sono i
soldi per la sicurezza>. <Ci aiutino i privati a difendere il
territorio>. Due sintesi
dell’intervistatore: la prevenzione, le aree sono troppe. Non
possiamo illudere la gente. I responsabili . Colpa dell’uomo. Spesso
si costruisce troppo. Se i lettori
di queste mie semplici riflessioni non hanno avuto modo di leggere
l’intervista di Marco Neirotti, consiglio loro di
procurarsela. Alle due
domande-risposta finali, ministro cosa succedere in questi giorni,
Matteoli assicura: <Ci stiamo movendo con interventi>.
Il giornalista osserva: palliativi? Il ministro replica: <I
palliativi servono mentre si prepara il progetto. Se ci sono idee
migliori, sono felice di ascoltarle>. Mi permetto,
signor ministro Matteoli, ma anche cari parlamentari liguri e
del Popolo della Libertà che, come annunciato, avete deciso di
riunirvi a tavola nel ristorante Alfredo, a Roma, il primo martedì
di ogni mese, di
suggerire una proposta esecutiva, semplice, semplice. La
sensibilità, inoltre, del senatore savonese
Franco Orsi verso l’ambiente, la renderà più
urgente. Si proponga e
si faccia votare un decreto legge interministeriale nel quale si
precisi che lo Stato, per legge, non permetterà mai più condoni
edilizi, per nessun motivo. Due righe,
senza “se” e senza “pacatamente”. Intendo dire: basta indulti, basta
prescrizioni dei reati, basta legalizzazione dell’illegalità
edilizia sempre più diffusa in Italia, alla stregua del Burundi. Vede, signor
ministro e parlamentari liguri, questa volta voglio chiamare in
causa gli onorevoli leghisti; nel lontano venerdì 24 gennaio 1997,
sul settimanale della diocesi di Savona – Noli, il Letimbro,
a proposito dell’alluvione di Napoli (oggi siamo al clou
dell’emergenza rifiuti e della prese di posizione, sacrosante della
Lega Nord), veniva pubblicata una mia lettera dal titolo
“Inadempienze ambientali”.
Insomma non c’è solo la spazzatura. Nel prendere
atto, allora, che le varie Procure della Repubblica della zona
Campana annunciavano inchieste sulle responsabilità degli eventi,
anche luttuosi,
dimostravo come pure sul territorio di Noli certi omessi o non
interventi possono creare danni, pericoli per l’incolumità dei
cittadini. Terminavo
l’articolo su il Letimbro scrivendo: “Se i procuratori
della Repubblica italiana valuteranno attentamente da dove
provengono le cause che hanno legittimato disastri ecologici ed
ambientali, con danni economici e sovente irreparabili morti umane,
facilmente dovranno spesso risalire ad inadempienze di diritto
costituzionale, ad interpretazioni di leggi vigenti che non tengono
in debito conto la preminente salvaguardia
dell’interesse pubblico>. Aggiornata ai
nostri giorni e a quanto sta accadendo – vedi intervento La
Stampa-ministro Matteoli – la presa in giro appare sempre più
spregiudicata. Parole, parole, parole. Carlo Gambetta |