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Quando a Loano andava in onda:

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 Loano – Pubblichiamo due foto “storiche” , nella prima, il quintetto Giancarlo Munari (oggi titolare di un’avviata azienda di pompe funebri nel ponente savonese, ma anche una delle memorie  viventi della città nei suoi diversi strati sociali), il compianto Gianni Capogna, il maresciallo (ex) Pietro Franco, per decenni metronotte, poi contitolare della società “Città di Savona”, oggi pensionato d’oro. Con lui l’ex vice sindaco di Loano, l’avvocato Stefano Carrara, che fu pure parlamentare del Pdup. Uomo di cultura, grandi capacità dialettiche – fu anche assessore provinciale –, il suo disimpegno dalla politica e soprattutto dall’amministrazione civica è stata una perdita per tutta la città, orfana da anni di una figura che sappia tutelare gli interessi collettivi, delle future generazioni, sempre più messo a repentaglio, al di là del falso sviluppo soprattutto edilizio e massiccio di questi anni. Con il trionfo dell’industria dei monolocali e bilocali, da morte di alberghi come Il Moderno ed il Continental, ma anche il delitto della trasformazione del Divin Prigioniero, che come gli alberghi assicurava posti di lavoro. O ancora, l’ex albergo Cisl di Monte Carmelo. E altre 47 strutture minori, come il Miramare, o la più recente morte del Cabiria, ma pur sempre fonte di lavoro.

Ormai non meritano neppure una notiziola sui giornali, come la recente chiusura di una piccola pensione, unico immobile in viale Della Rimembranza, in vita da 25 anni.

 L’avvocato Carrara, come ultimo suo impegno pubblico, è stato quello di difensore civico. E la sua presenza si sentiva.

Infine, ultimo nella foto, un Mario Del Balzo che ci ha lasciato, dopo una vita trascorsa nel suo negozio di parrucchiere di via Cavour, per anni coadiuvato dal nipote, Piero Pesce, oggi assessore provinciale, già vice sindaco di Loano, con un passato da calciatore.

Nella seconda foto, da destra a sinistra, ancora Pietro Franco, Pietro Campana (deceduto), contitolare degli omonimi Bagni Marini; il campione di bisbocce Gian Nicola Bellando (morto) che ha gestito con la famiglia l’ingrosso e dettaglio di Frutta e Verdura in via Damiano Chiesa (già import-export di Antonio Rodano),  Bruno Tabò, già tassista, già contitolare di Bagni, con la moglie che gestiva  un negozio polleria in via Garibaldialdi; Marzio Galanti,  ottimo odontotecnico, Bernardin Saettone, popolare per il distruttore di carburante sull’Aurelia, oggi Agip dei fratelli Burastero. A Loano vive un nipote, Stefano Saettone, una sorella Carla, abita a Pietra.

Poi Beppe Rolando, morto, l’orefice della “Porta di Passorino”- Torre dell’Orologio, Sattanin, Silvano, Calcagno. Quindi  Gianni Capogna, Giorgio Aicardi (morto)  sodale di bisboccie con Bellando e Natalino Monge (non è sulla foto), Tonino Imbesi, Renzo Richero (gestiva un caffe con la moglie, milite instancabile della Croce Rossa, con un fratello che vive a Toirano, mentre un nipote fa il postino a Loano). Per ultimo un altro concittadino che ci ha lasciato, Angelo Maggi, un figlio fa il bidello nelle scuole di corso Europa. E ancora Giancarlo Munari.

Eravamo nel 1969, le foto fanno parte dell’archivio e furono pubblicate sull’allora settimanale La Nuova Liguria di cui era direttore Luciano Corrado (sostenuto dall’ex sindaco Felice Elice) e che, a puntate, pubblicò con grande successo e qualche maldipancia “Loano di notte”.  Feste, segreti, pettegolezzi, serate danzanti, amici a tavola, tradimenti. Altri tempi, altra solidarietà, anche sul fronte politico, tra cittadini loanesi. Qualcuno ha nostalgia e rivive quei ricordi con commozione, gioia. Alle future generazioni un ricordo di “com’era bella la nostra Loano”, anche sul piano umano e dei rapporti tra cittadini, politica ed istituzioni.

L. Cor.  

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