Bertolotto si dimette dal Pd

10 giugno 2008
  IL SECOLOXIX

È rottura tra il Pd e il presidente della Provincia di Savona Marco Bertolotto che ha deciso di dimettersi dal partito. Ma il coordinatore provinciale Giovanni Lunardon cerca di ricucire lo strappo. Bertolotto aveva già infiammato il dibattito politico per il suo assenso alle ronde della Lega, quindi aveva pronunciato il suo «non sono più disponibile» rifiutando di candidarsi alla presidenza nel 2009. Ora rompe col Pd, il suo partito, ormai ex, tanto che oggi non ha partecipato all’assemblea provinciale a Legino, tappa iniziale che segna il percorso verso le prossime elezioni provinciali.

«Lunardon si è assunto la responsabilità di chiudere l’esperienza del Pd in provincia di Savona. Non per questo comunque abbandonerò la scena politica. Voglio chiudere nel modo migliore il mandato di presidente. Poi si vedrà», dice Bertolotto che non manca di attaccare il Pd nel suo insieme. «C’e´ un gruppo egemone che arriva dai Ds-Pds-Pci che non accetta altre persone che la pensano diversamente - afferma -. Il Pd è un partito che non parla con la gente, ma all’establishment».

Ma Lunardon cerca di ricomporre lo strappo. «Mi auguro che Bertolotto ritorni e che possa essere il nostro candidato dopo aver fatto un percorso in cui si definiscono alleanze e programmi». Carlo Scrivano, della segreteria degli enti locali del Pd intanto afferma: «non condividiamo il percorso che ha proposto il segretario e per questo motivo alcuni assessori provinciali, membri della società civile e alcuni sindaci ed altri amministratori di estrazione popolare, hanno deciso di autosospendersi per capire se sussistano ancora delle condizioni per restare in questo partito. Oggi infatti ci sentiamo ospiti».

Scrivano ha preferito non fare i nomi dei sindaci che lasceranno il Pd. Oggi all’assemblea del Pd però c’erano tutti escluso Bertolotto, da Carlo Ruggeri a Nino Miceli, da Federico Berruti a Franco Vazio, da Giovanna Risso a Michele Boffa, e ancora Carlo Scrivano, Fulvio Briano, Carlo Giacobbe e Antonello Tabbò.