Treni, odissea di disagi
la rabbia dei pendolari
Ritardi, soppressioni, sporcizia: una settimana terribile. E dal 15 meno convogli
IL SECOLOXIX
SI PARTE DAL RITARDO dei convogli di ieri mattina (circa un'ora) e dalla media-ritardi giornaliera di ogni treno (10-15 minuti). Si passa alla soppressione improvvisa e senza motivazione dei treni locali (delle 17 l'altro pomeriggio, con un centinaio di passeggeri bloccati nel savonese). Si giunge allo scontro con i continui incendi e guasti di locomotori (lunedì scorso, l'Intecity del mattino). Si fa tappa tra le pessime condizioni di manutenzione della stragrande maggioranza dei "locali" regionali: impianti termici spenti, condizionamento anche, illuminazione intermittente, toilette chiuse o guaste, porte guaste, sedili immondi. Si finisce in una serie di tagli di collegamenti anche internazionali e di chiusure di biglietterie (Albenga), già annunciati da Trenitalia nel Ponente Ligure. Questi ultimi scatteranno a partire da domenica prossima con l'introduzione del nuovo orario estivo.
Viaggio nel pieno disagio si potrebbe definire. Ed è il risultato di una sola sette-giorni su rotaia a Savona.
Non offre nulla di incoraggiante a gli oltre 60 mila viaggiatori e pendolari del Ponente Ligure, il monitoraggio del servizio ferroviario di Trenitalia, screening della settimana dal 31 maggio al 7 giugno eseguito dai vari comitati di pendolari e da addetti di Adiconsum.
«Visti i continui disagi, le soppressioni, i tagli, cosa resterà da far correre sui binari dopo il raddoppio dell'intera linea? Siamo disgustati, amareggiati dal trattamento che Trenitalia riserva a noi viaggiatori del Ponente, in particolare ai pendolari». Non offre spazio ad interpretazioni la dichiarazione di Chiara Cascella, portavoce dei pendolari, tutti i giorni in viaggio tra i disagi.
La mappa complessiva fornita dai comitati savonesi, oltre a quella specifica della scorsa settimana (qui pubblicata) è lunga di una serie di incidenti ai locomotori e alle carrozze, soppressioni prive di giustificazioni, disservizi ed errori di comunicazione, che si aggiungono ai continui rallentamenti dei convogli registrati soprattutto nel tratto tra Savona e Sanremo.
«Due settimane fa - racconta Pierpaolo Zanchi, uno dei tanti viaggiatori di Savona - ero in attesa alla stazione di Savona per recarmi ad Albenga. Il treno era fermo a Cogoleto con 10 minuti di ritardo. È giunto a Savona con ben 40 minuti di ritardo. Incomprensibile». «Si viaggia in convogli il cui stato è pietoso, le condizioni igieniche decisamente precarie - .racconta Maria Teresa Pancaldo - Un mio collega ha preso i pidocchi sul treno».
E il futuro potrebbe essere ancora peggio. E' prevista la riduzione del 3 per cento dell'offerta di collegamenti a media percorrenza con il nuovo orario. Oltre ai due EuroNight da e per Roma, ottimi in sostituzione dell'aereo, si prevede la cancellazione di due Intercity da e per Milano (l'Ic delle 6,30 del mattino). Chiuderanno inoltre ben 27 biglietterie. Tra queste, certamente Albenga, una delle stazioni, assieme ad Alassio, tra le più frequentate. «Vogliono farci pagare più multe o il sovrapprezzo, ecco l'obiettivo» dichiara Solange Monini.
E non è tutto: a Genova verrà ridotto da 144 a 133 il fabbisogno del turno dei capotreni. Tutto a partire dal 15 giugno.
Natalino Famà
Associazioni e comitati pronti a dare battaglia
orari
ASSOCIAZIONI dei consumatori e comitati sono sul piede di guerra contro Trenitalia. Addirittura meditano di costituire un pool e far causa collettiva, citando l'azienda per i danni subiti. Che tra disagi e ritardi sono calvcolati, per i pendolari, in qualche centinaio di euro a testa. «C'è un misterioso e sospetto silenzio sul nuovo orario - fa presente Chiara Cascella del Comitato pendolari del Ponente - Temiamo che tra convogli soppressi e tagli si riservino non poche amare sorprese. Noi siamo pronti a sostenere tutte le iniziative di contrasto. E non saranno poche».
«Non è un comportamento corretto quello di Trenitalia nei confronti dei viaggiatori e delle associazioni che li rapopresentano - è il parere di Gianluigi Taboga, Cisl - Adiconsum - I tagli andranno a gravare sulle già ingenti spese del cittadino. E meno male che dovrebbe essere favorito il trasporto pubblico...».