Sindaco e assessori si riducono lo stipendio
millesimo, i soldi destinati alle famiglie in difficoltà
IL SECOLOXIX
Millesimo. Ha fatto i conti con gli assessori della sua giunta, e nonostante abbia scoperto di avere uno stipendio pari a quello del suo operaio comunale (1300 euro circa, tra una ritenuta e l'altra), ha deciso di mantenere il taglio del 15% all'indennità (stipendio) da amministratore pubblico. Un taglio per la verità non legittimi tanto che la Corte dei Conti ha in vittao gli amministartori di tutti i comuni, a farsi rimborsare la somma non in cassata. Ma il sindaco e gli assessori di Millesimo, piccolo centro valbormidese di 3 mila abitanti, hanno deciso di guadagnare meno. Rinunciando a 180 euro a testa. Dalla busta paga del sindaco, inoltre, se ne vanno altri 25 europer il contributo al partito, il PD. «In realtà l'operaio guadagna di più perchè ha diritto a bonus e tredicesima». I soldi non incassati verranno destinati "a bisognosi e famiglie in difficoltà". Così ha annunciato ieri mattina il sindaco Mauro Righello (ex impiegato Telecom), dopo che la sua giunta ha deliberato nei giorni scorsi di smistare i 26 mila euro di arretrati, a cui avrebbero diritto complessivamente tutti gli amministratori, in base ai calcoli dell'ufficio ragioneria. Righello ha preso carta e penna per provare a spiegare il sacrificio economico di chi "fa l'amministratore a tempo pieno, tutto il giorno, anche di notte, e ha una famiglia sulle spalle". In una nota stampa scrive di sé: «Il sindaco propone alla giunta per il quarto anno consecutivo la riduzione dell'indennità e la destinazione dei fondi risparmiati alle famiglie in difficoltà». La giunta, ha poi approvato la proposta di "non ottemperare all'adeguamento delle indennità di carica per gli amministratori, possibilità prevista dalla legge, e quindi dispone di confermare per l'ennesima volta il taglio ai propri stipendi del 15%". Per il bilancio del 2005, il sindaco, appena eletto, aveva deciso di dare un segnale, rinunciando all'aggiornamento delle indennità di funzione ("come invece era disposto dal decreto ministeriale"). Quindi già un meno 5%. Poi arrivo la legge finanziaria 2006 che imponeva il taglio del 10% . Ma la Corte dei Conti, il mese scorso, cancellò i provvedimenti.
A.P.