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UN SAVONESE su dieci non ha reddito da dichiarare, o meglio,
dichiara zero. Non ha in sostanza ottenuto alcun guadagno
dal suo lavoro, dalla professione o dai beni posseduti.
Oppure rientra nella fascia "no tax area" cioè sotto la
soglia dei 7.500 euro annui. Oppure ancora - e non è ipotesi
remota - per dirla spiccia...ci prova.
Il dato, pienamente in linea con la media nazionale di
"redditi zero" (anzi, anche qualche punto al di sotto),
emerge dalle dichiarazioni Cud, Unicopf e modello 730,
presentate nel 2006 e riferite all'anno precedente.
Rese pubbliche con qualche resistenza in Italia, le
dichiarazioni (circa 45.000 a Savona) fanno emergere che
sono oltre 4000 i savonesi che alla voce "reddito
imponibile" hanno segnato "zero" e, di conseguenza, zero
imposte da corrispondere. Le cifre permettono di arricchire
l'affresco di un aspetto per molti versi sorprendente e per
altri sconcertante. Si scopre in sostanza che anche a Savona
sono molti che riescono a non pagarle le imposte. E non
certo perchè siano tutti evasori, visto peraltro che la loro
dichiarazione giace sui tavoli dell'Agenzia proprio come
quelle di chi, invece, i soldi li guadagna.
Una voce tra tanti zero. «Non è possibile far sopravvivere
un'attività quando il benché minimo imprevisto rischia di
metterti in ginocchio sotto il profilo economico - dice
Serena Icardi, ex commerciante ora tuttofare - Sono stata
commerciante di abbigliamento per 15 anni e mi sono trovata
indebitata fino al collo: guadagnavo solo con i saldi. E
dovevo spenderli per pagare le tasse. Nel 2006 ho chiuso. Ho
vissuto nell'agio, ora ho pochissimi soldi, riesco a stento
a farcela, mi arrangio giorno per giorno».
Ma perchè tanti redditi nulli, in crescita del 20 per cento,
tra l'altro, rispetto al passato? Sono le avvisaglie della
nascita di nuove sacche di povertà? Oppure è un numero che
rappresenta la presenza di sempre più"furbetti"?
«Svolgiamo puntuali controlli ovviamente prima rivolgendo
attenzione proprio ai "redditi zero" e convocando i
contribuenti per comprendere le ragioni, esaminare in
dettaglio le cifre: innegabile che ci sia un impoverimento,
ma non sempre è così» dichiarano all'Agenzia dell'Entrate di
Savona.
«Non è tanto il cosiddetto "reddito zero" a farci entrare in
azione per le verifiche, ma l'evasione totale e sommersa -
aggiunge e precisa il comandante provinciale della Guardia
di Finanza, colonnello Roberto Visintin - C'è chi, pur
possedendo una partita Iva, un'attività, omette di
presentare qualsiasi dichiarazione. Abbiamo eseguito 45
ispezioni dall'inizio dell'anno nei confronti di costoro. Si
tenga in considerazione che chi omette di dichiarare arreca
il danno maggiore. Chi ha reddito zero prima o poi le tasse
le paga o le ha già pagate».
«Credo che sotto il profilo reddituale certe categorie
stiano attraversando veramente un periodo di grave crisi
anche a Savona - fa notare il segretario dell'ordine dei
dottori commercialisti ed esperti contabili, Maurizio Ferro
- Il popolo dello "zero"è in crescita. E il peggio è oggi.
Se nel 2007 si sperava, nel 2008 il rischio è di non avere
più prospettive».
Natalino Famà
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