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L'EX PRESIDE DEL PANCALDO A TRUCIOLI:

<VI RACCONTO COME SI DISTRUGGE....>

 Prof. Ing. Giorgio Prefumo

Spett.le Redazione “Trucioli savonesi”

Istruzione Nautica e dintorni

    Vi ringrazio per l’invio del Vs notiziario, leggo che la vita civica a Savona è sempre vivace .

    Chi scrive è genovese, anche se il mio cognome si ritrova anche a Savona, un poco però anche ponentino (non d’acquisto) avendo una nonna ed una bisavola ponentina, ma soprattutto per essere stato per sette anni preside al Pancaldo (1990/1997).

    Ricordo le avventure con la Nave Scuola  a Cadice e Palma di Mallorca, le Crociere, i Corsi di Sopravvivenza in mare con tanto di elicottero, le feste e tante altre attività , ma ricordo pure la battaglia per la difesa dell’Istituto anche con pubblici cortei e sit-in.

     Purtroppo, tre anni dopo il mio trasferimento alla presidenza del Nautico San Giorgio (1997),  l’Istituto è  stato accorpato con altri (l’accorpamento scatta con meno di 500 allievi , però il Pancaldo era l’unico Nautico nella Provincia), ed in seguito  anche estromesso dalla sua sede storica.

    Altrove si fanno strutture faraoniche , in Italia  le sensibilità per l’Istruzione Nautica, diciamo, è spesso modesta, e la licealizzazione è sembrata la bandiera delle due Riforme fortunatamente cadute; altrove si hanno opinioni diverse.

   Nel terzo mondo, in India ed in Cina ad esempio ultimamente, si fanno Scuole Nautiche con campus anche di  un kmq, attrezzature modernissime e migliaia d’allievi .

   All’epoca della “battaglia” per la nuova sede in Darsena a Genova , fortunatamente andata a buon fine (anche se dall’approvazione progetto alla inaugurazione si è andati da 2003 al 2007), mi era stato malignamente spiegato che un nuovo stadio di calcio procura più voti che un nuovo Nautico; dopo due secoli d’ideologie e sproloqui filosofici si ritorna al “panem et circensem” di neroniana memoria!    

   In merito al discusso decreto non entro in merito alle varie tipologie dei titoli, il contenuto dei programmi invece ho rilevato é sostanzialmente lo stesso di prima (sempre da interpretarsi in modo evolutivo s’intende), occorre però precisare le lacune a monte dell’esame.

- i programmi delle materie professionali dei Nautici dovrebbero essere non solo teorici e propedeutici, ma per quanto possibile conformi ai programmi degli esami professionali;

- Un primo avviamento alla pratica professionale potrebbe ottenersi con viaggi addestrativi e stage a bordo istituzionalizzati e finanziati,  anche l’addestramento con yacht a vela è opportuno;

 - in ogni Istituto dovrebbero esserci un minimo di laboratori moderni;

- per gli Aspiranti Capitani L.C. non si può prescindere da un apposito e specifico indirizzo, non sono da prendersi in considerazione indirizzi Trasporti generici come nelle Riforme;

 - analoghe osservazione per i macchinisti, da non confondersi con i Periti meccanici, come nelle Riforme, che devono avere una preparazione specifica del complesso campo degli impianti marini; -per istruire gli allievi occorrono docenti addestrati sulle  navi, e non personale generico senza nessuna pratica;

- in Commissione d’Esame è presente un componente docente , si dovrebbe specificare che il docente deve essere degli Istituti Nautici e degli insegnamenti di Macchine marine e Navigazione, con alcuni anni insegnamento almeno.

 Infine l’utilizzo di diplomati generici ”buco del sorcio” penso possa dare risultati molto modesti.

Ringrazio ancora, e se ritenete opportuno, non ho problemi che pubblichiate il mio scritto.

 Prof. Ing. Giorgio Prefumo

Ex preside Istituto Nautico Savona e Genova Camogli (1990/2003 , nella Scuola dal 1966) .