INTERVENTO
DEL CONSIGLIERE REGIONALE DEL PD SULLE PROVINCIALI
Miceli riapre a Marco Bertolotto
SAVONA LA STAMPA
Dopo la guerra fredda e le liti, è il consigliere regionale del Pd Nino Miceli a
riaprire il dialogo con il presidente della Provincia Marco Bertolotto.
«E’ arrivato il 31 maggio senza che il nodo della candidatura di Bertolotto
fosse stato nè risolto nè affrontato. Gli ultimatum sono uno strumento piuttosto
azzardato in guerra, figuriamoci in politica: sono rischiosi per chi li propone
e inaccettabili per chi li subisce, e pertanto sarebbe stato più saggio non
avanzarli. E tuttavia i temi politici legati alla scelta del candidato
presidente del Pd e del centrosinistra alle prossime elezioni provinciali, il
nodo delle alleanze, nonché l’urgenza dei tempi di questa discussione sono tutti
sul tappeto. Gli ultimatum sono un errore ma altrettanto grave sarebbe non
affrontare i problemi».
In attesa della riunione dell’assemblea provinciale del 10 giugno, Miceli fa il
punto: «Marco Bertolotto non è un candidato sconosciuto, ma il presidente
uscente, che deve essere giudicato per il lavoro svolto dall’amministrazione. Mi
pare che il Pd si sia espresso anche di recente all’unanimità a sostegno
dell’amministrazione che è stata impegnata nel rilancio della Piaggio, nel
salvataggio di Ferrania e nella realizzazione della piattaforma Maersk. Inoltre
il centrosinistra per vincere le Provinciali dovrà conquistare anche voti a
destra, con un candidato espressione del Ponente. Bertolotto non è l’unico
giocatore possibile ma è uno capace di far gol fuori casa. Infine la questione
più delicata, legata all’entusiasmo che milioni di italiani hanno riposto nella
nascita di una forza riformista come il Pd. Un entusiasmo che resta se il Pd
resta fedele al suo progetto ed evita il rischio di essere l’ennesima
trasformazione del Pci, Pds, Ds. La questione è complessa ma qualche vagone di
questo lungo treno passa da Savona. Evitiamo i deragliamenti e correggiamo la
rotta se avvertiamo che la direzione non è quella giusta».