La sfida del Campus: cresceremo
L'Università di legino
Polo dell'ingegneria nei programmi della Spes. «Ora però serve la volontà politica»
IL SECOLOXIX
LA SPES riparte da Alessandro Schiesaro, che ieri pomeriggio è stato riconfermato alla presidenza dall'assemblea dei soci, formati da Comune di Savona, Provincia, Camera di Commercio, Unione industriali e Università.
Il nuovo mandato di Schiesaro apre la "fase due" dello sviluppo del Campus chiamato a diventare adulto. E lo fa nel nome dell'alleanza strategica tra il Campus di Savona ed Erzelli, per un polo dell'ingegneria declinato su quattro pilastri, l'energia, l'avionica, il business, la logistica: «che poi si chiami Politecnico o altro - dice Schiesaro - non importa, la questione non è la forma giuridica». È, questa, vista dall'ottica di Schiesaro e dei soci di Spes che hanno condiviso le sue linee programmatiche, la sfida del futuro: un Campus capace di "fare sistema" con il complesso del mondo universitario ligure e di produrre - come già sta facendo, ma ampliando la potenza di fuoco - la capacità, oltre che didattica, di alta formazione e di ricerca. La tecnologia, in definitiva, come chiave di volta per far diventare definitivamente adulta l'università savonese, ma anche e soprattutto per dare un volto moderno e prospettive di sviluppo ad un territorio che - dopo la crisi dell'industria tradizionale - è in cerca di una nuova definizione.
«È chiaro che occorre un ridisegno complessivo e strategico dell'Università in Liguria - spiega il riconfermato presidente - Noi facciamo la nostra parte portando avanti il progetto Legino-Erzelli». Aggiunge Schiesaro: «Il Cda di Spes era in scadenza e nelle prossime settimane ci sarà il rinnovo del Rettore e del preside di Ingegneria , ma è chiaro che quel progetto va accelerato». Sottolinea Schiesro: «Per fare questo, i progetti ci sono. Occorre una forte volontà politica, a partire dalla Regione e da tutti gli enti locali, che sfoci in un vero e proprio accordo di programma. Come Savona rivendichiamo la qualità dell'insediamento, la sua localizzazione strategica in un'ottica di area vasta e la qualità e la quantità dell'investimento che sul Campus è stato fatto».
I progetti di ampliamento del Campus in tutto questo avranno un ruolo determinante. Nelle prossime settimane, la Spes dovrà presentare al Comune di Savona un piano di sviluppo. Due sostanzialmente gli scenari: il primo che prevede lo sfruttamento delle aree (cospicue) ancora disponibili all'interno delle mura del Campus stesso. L'altro, ancora più ambizioso, che riguarda anche le aree esterne, coinvolge il progetto di Cittadella tecnologica e si lega alle decisioni sul Puc in itinere. Potrebbe coinvolgere anche la completa rivisitazione dell'area sportiva che sorge a fianco del Campus, dalla piscina dell'Amatori Nuoto allo stadio Bacigalupo. Prospettiva che presuppone accordi ed investimenti anche da parte di imprenditori e partner privati. «Certamente tutte le prospettive di sviluppo - conclude Schiesaro - si legano ad un accordo ferreo con l'Università che sfoci in un vero e proprio business plan».
Antonella Granero