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LA SPES riparte da Alessandro Schiesaro, che ieri pomeriggio
è stato riconfermato alla presidenza dall'assemblea dei
soci, formati da Comune di Savona, Provincia, Camera di
Commercio, Unione industriali e Università.
Il nuovo mandato di Schiesaro apre la "fase due" dello
sviluppo del Campus chiamato a diventare adulto. E lo fa nel
nome dell'alleanza strategica tra il Campus di Savona ed
Erzelli, per un polo dell'ingegneria declinato su quattro
pilastri, l'energia, l'avionica, il business, la logistica:
«che poi si chiami Politecnico o altro - dice Schiesaro -
non importa, la questione non è la forma giuridica». È,
questa, vista dall'ottica di Schiesaro e dei soci di Spes
che hanno condiviso le sue linee programmatiche, la sfida
del futuro: un Campus capace di "fare sistema" con il
complesso del mondo universitario ligure e di produrre -
come già sta facendo, ma ampliando la potenza di fuoco - la
capacità, oltre che didattica, di alta formazione e di
ricerca. La tecnologia, in definitiva, come chiave di volta
per far diventare definitivamente adulta l'università
savonese, ma anche e soprattutto per dare un volto moderno e
prospettive di sviluppo ad un territorio che - dopo la crisi
dell'industria tradizionale - è in cerca di una nuova
definizione.
«È chiaro che occorre un ridisegno complessivo e strategico
dell'Università in Liguria - spiega il riconfermato
presidente - Noi facciamo la nostra parte portando avanti il
progetto Legino-Erzelli». Aggiunge Schiesaro: «Il Cda di
Spes era in scadenza e nelle prossime settimane ci sarà il
rinnovo del Rettore e del preside di Ingegneria , ma è
chiaro che quel progetto va accelerato». Sottolinea Schiesro:
«Per fare questo, i progetti ci sono. Occorre una forte
volontà politica, a partire dalla Regione e da tutti gli
enti locali, che sfoci in un vero e proprio accordo di
programma. Come Savona rivendichiamo la qualità
dell'insediamento, la sua localizzazione strategica in
un'ottica di area vasta e la qualità e la quantità
dell'investimento che sul Campus è stato fatto».
I progetti di ampliamento del Campus in tutto questo avranno
un ruolo determinante. Nelle prossime settimane, la Spes
dovrà presentare al Comune di Savona un piano di sviluppo.
Due sostanzialmente gli scenari: il primo che prevede lo
sfruttamento delle aree (cospicue) ancora disponibili
all'interno delle mura del Campus stesso. L'altro, ancora
più ambizioso, che riguarda anche le aree esterne, coinvolge
il progetto di Cittadella tecnologica e si lega alle
decisioni sul Puc in itinere. Potrebbe coinvolgere anche la
completa rivisitazione dell'area sportiva che sorge a fianco
del Campus, dalla piscina dell'Amatori Nuoto allo stadio
Bacigalupo. Prospettiva che presuppone accordi ed
investimenti anche da parte di imprenditori e partner
privati. «Certamente tutte le prospettive di sviluppo -
conclude Schiesaro - si legano ad un accordo ferreo con
l'Università che sfoci in un vero e proprio business plan».
Antonella Granero
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