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IL VERDE PUBBLICO sotto i riflettori. Da più parti, nelle
circoscrizioni, viene lamentata la carenza di verde a
Savona. Secondo i dati del Wwf, negli ultimi anni in città
sono stati tagliati circa cento alberi, senza che siano
stati sostituiti. Secondo i dati in possesso dalla I
Circoscrizione, il numero è ben più alto: 270. Una città con
poco verde non è solo brutta a vedersi, ma presenta
soprattutto una serie infinita di problemi a livello
ambientale.
«Dall'ospedale San Paolo a piazza Mameli, dal Mercato ittico
alla sede della Polizia municipale, dalla Scuola Edile di
Legino al Campus universitario: moltissime strade e piazze
di Savona sono prive di alberi - denuncia Valter Lazzari,
presidente della III Commissione (Cultura, Servizi sociali,
Ambiente, Sport e Turismo) della I Circoscrizione. E, anche
dove c'è il verde, molto spesso ha uno scopo decorativo e
non è fruibile». «Il prato inglese è artificiale: è oneroso
da mantenere, non è calpestabile e, quindi, incompatibile
con i giochi dei bambini - continua -. Anche il frequente
utilizzo di palme è puramente decorativo: la palma non fa
ombra, non odora. Inoltre gli alberi acquistati sono già
adulti: nessuno ha pazienza di vederli crescere». «A Savona
l'amministrazione Gervasio è stata l'ultima che ha alberato
le strade - dice ancora Lazzari -. Si pensi a via
Stalingrado e a via Vittime di Brescia. Erano torride
d'estate. Ma lui ha fatto piantare dei bagolari, alberi di
rapido accrescimento, molto resistenti. Non come i platani,
che si ammalano facilmente. Oggi quelle strade si possono
percorrere a piedi anche d'estate grazie agli alberi. Molto
spesso le scelte di immagine vengono fatte dagli architetti.
Gli amministratori non ne hanno colpa».
Ma quanti sono gli alberi a Savona? Secondo l'ultimo
censimento effettuato dall'Ata, l'Azienda di tutela
ambientale che ha in gestione il verde cittadino, si tratta
di circa 4.500 alberi ad alto fusto, palme escluse. «Le
piante si trovano in buono stato, anche se nelle zone dove
il livello di urbanizzazione è più alto si riscontrano i
problemi tipici di ogni insediamento abitativo - spiega
Laura Ficai, responsabile dell'Area Verde pubblico dell'Ata
-. Le potature annuali cercano di tener conto dei bisogni
fisiologici della pianta. Vengono inoltre effettuati
interventi endoterapici su piante malate. Esiste un
programma, concordato con il Comune, di ripristino delle
alberature tagliate poiché non si trovano in buono stato (ad
esempio: due alberi in corso Ricci, tre in via XX Settembre,
25 in piazza del Popolo)». La parola passa agli
amministratori. Jorg Costantino, assessore all'Ambiente,
ammette: «Il verde a Savona andrebbe incrementato. In questo
settore bisognerebbe investire un po' di più. Nelle città
con più verde si vive meglio. Ma il problema è trovare le
risorse». Ad avere la competenza del verde pubblico è però
l'assessore Livio Di Tullio. «Certo che è necessario il
verde, ma ha un costo. Ho messo a bilancio centomila euro
per un piano di riforestazione cittadino - spiega -. Rientra
nella voce: alienazione immobili. Stiamo aspettando di
rendere operative queste risorse». Fra le iniziative del
Comune c'è quella curata dal Laboratorio territoriale per
l'educazione ambientale, diretto da Giancarlo Onnis. In base
all'adesione al progetto "Parchi per Kyoto", finalizzato
all'azzeramento dei gas che alterano il clima, saranno
donati a Savona degli alberi, gran parte dei quali verranno
piantati alla Madonna degli Angeli.
Allo scopo di sensibilizzare i giovani all'amore per il
verde, a settembre partirà un progetto nella scuola media
"Pertini" di Lavagnola in collaborazione con la III
Commissione della I Circoscrizione. «Inizieremo con la
lettura del racconto "L'uomo che piantava gli alberi" di
Jean Giono, una storia vera ambientata in Provenza - spiega
Lazzari -. Poi chiederemo ai ragazzi di esplorare il loro
quartiere, segnalando gli alberi tagliati o seccati e non
più rimpiazzati. Tutto ciò porterà alla rinascita della
Festa degli alberi».
Stefania Mordeglia
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