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La Sinistra radicale ha contestato le posizioni del
presidente Bertolotto e chiesto una riunione di maggioranza
sul tema
28/05/2008
IERI LA PRESA di posizione del presidente Marco Bertolotto
sulle ronde promosse dalla Lega Nord e - più in generale -
sul tema della sicurezza sono stati al centro della seduta
di giunta a Palazzo Nervi. Accesi i toni del dibattito e
netta la frattura tra le posizioni di Bertolotto (e di chi
lo difende) e quelle della Sinistra radicale, rappresentata
in giunta da tre esponenti sugli otto complessivi. La
Sinistra ha ribadito la sua assoluta contrarietà alle
posizioni assunte dal Presidente. Mediane, e più articolate,
le posizioni del vicepresidente Lorena Rambaudi e
dell'assessore all'industria Roberto Peluffo, critici, ma
non sono a sposare la posizione dei tre assessori
dissidenti.
Un quadro articolato, insomma, che tuttavia, non sembra
avere aperto, almeno per ora, nuovi fronti politici. La
Sinistra radicale ha comunque chiesto che la discussione
sulle posizioni del Presidente e sulla sicurezza in generale
sia portata anche davanti all'intera maggioranza consiliare,
ma non si è spinta ad atti di rottura più forti.
«In giunta si sono confrontate due posizioni differenti -
commenta Bertolotto - D'altronde sapevamo che le cose
stavano in questo modo. La Sinistra Arcobaleno ha espresso
una posizione critica, che non è stata però sposata dagli
altri assessori. La Rambaudi e Peluffo hanno espresso a loro
volta posizioni più articolate». Conclude il presidente:
«Credo che la questione sia chiusa con il dibattito franco
che abbiamo avuto oggi. Non è poi così importante,
importante è amministrare ed è questo il compito al quale
siamo chiamati».
La Sinistra radicale, in particolare, ha contestato al
presidente di aver preso posizione "impegnando" in qualche
modo l'ente e le istituzioni con le sue parole. Bertolotto
ha ribadito di aver parlato, su questo tema, a titolo
personale.
Rambaudi e Puluffo hanno parlato a lungo della questione
sicurezza, sottolineando che la percezione non corrisponde
spesso alla reale entità dei fatti e dei numeri, e tuttavia
non va sottovalutata. Ma hanno anche sostenuto che la
risposta deve essere innanzitutto di tipo istituzionale, e
non ispirata all'improvvisazione di ogni colore.
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