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FRACCHIA, UN ALASSINO DOC

<VENGO ANCH’IO… NO, TU NO !>

Com’era “bello” il mondo savonese Dc, poi Udc, ma il sogno è svanito

 


Gian Paolo Fracchia

Alassio – C’era una volta un consigliere comunale democristiano, Gian Paolo Fracchia, che riceveva oscure minacce di morte…. Era anche responsabile provinciale del partito per il settore turismo e  soprattutto tra i candidati papabili all’ambita carica di presidente dell’azienda di soggiorno….(vedi allegato).

C’era una volta il presidente (Fracchia) di una delle tre società (Futura)  che beneficiavano dell’affidamento di quattro stabilimenti balneari e undici spiagge libere attrezzate di Alassio (vedi allegato articolo del giornalista Daniele La Corte).

C’era una volta l’alassino Fracchia eletto vice segretario regionale dell’Udc e il “calamaro” Piero Santi, leader di Savona delle preferenze, capace di riunire al tavolo imbandito oltre 400 fedelissimi, con ospite d’onore “re Scajola”. Fracchia e Santi promettevano al segretario nazionale, Lorenzo Cesa, di lanciare alle stelle il partito di Casini (vedi….). Più che tra le stelle è finito nelle….

C’era, anzi è arrivato, quando nessuno se lo aspettava e tutti emigravano verso lidi più promettenti di posti e poltrone, un Roberto Pizzorno, con la carica-imprimatur di nuovo segretario provinciale Udc.  Pizzorno ha seguito i consigli degli esperti di borsa: quando tutti vendono, compra…e lui ha praticato “il quando tutti scappano, entra o rimani”…(vedi….).


Roberto Pizzorno  e Piero Santi

Peccato che nessuno, tra i politici, ma anche tra i giornalisti di casata, segua il certosino buon esempio, o la buona norma, di chi si documenta sul passato e sulla coerenza delle persone. Il neo eletto sindaco di Roma, Alemanno, ha preso a sonori “schiaffi” il rivale-avversario Rutelli mettendogli sotto il naso molti ritagli stampa, vecchi di anni, ma documenti inoppugnabili,  di promesse mancate, dichiarazioni che poi andavano a farsi benedirire e via dicendo.

Il popolo dell’Udc ligure scappato con il più forte per opportunismo, soprattutto, stando alle tesi di Casini, potrebbe essere descritto, raccontato in tutte le sue tappe. I suoi esponenti più in vista, fuggiti nel Popolo di Berlusconi, hanno a volte una storia, nel bene e nel male, con qualche inchiestina giudiziaria, ad esempio. Oppure  con qualche richiestina di “misura cautelare” da rivisitare. Ognuno, a quanto pare, sapeva com’era “buona l’erba del mio vicino”.

Saranno rimasti in pochi, ma buoni? Il tempo è galantuomo, dicevano i nostri vecchi.