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Fissata dopodomani la riunione di esecutivo e direttivo per
decidere se abbandonare la giunta guidata da Grasso
01/06/2008
UN'ESTATE AL CALOR BIANCO si annuncia per l'esecutivo della
Camera di Commercio e per la presidenza.
Nessuno lo nega ormai, che l'uscita di scena della Cna dalla
Giunta, resa ufficiale ieri, abbia costituito oltre che un
fulmine a ciel quasi sereno, un duro colpo agli assetti,
anche politici, ai rapporti tra le organizzazioni di
categoria rappresentate all'interno. Ma soprattutto sia
stato il primo segnale di una più ampia e più decisa
contestazione al presidente Giovanni Grasso, da tempo al
centro di polemiche anche infuocate da parte di alcune
organizzazioni di categoria.
Per questo motivo è attesa più che mai la riunione della
giunta e del direttivo della Lega delle cooperative, fissata
ieri, pochissime ore dopo l'annuncio della secessione della
Cna. Si terrà dopodomani sera, nell'immediato. Come pure
nell'immediato, al massimo un paio di giorni dopo, dovrebbe
giungere la decisione.
Un'altra secessione?
Il coordinatore provinciale, Mattia Rossi, in proposito
dichiara che si discuterà in merito «alle forme della
propria permanenza nell'Ente camerale». In soldoni:
interroghiamoci sull'equilibrio politico in seno alla giunta
camerale e se lo sbilancio a svantaggio del centro-sinistra
è evidente decidiamo per l' abbandono. «Non so cosa possa
verificarsi, la decisione spetta all'esecutivo» ha voluto
sottolineare Gianluigi Granero, che è membro della Giunta
camerale come rappresentante della Lega delle coop. Certo è
che se dovesse in ipotesi verificarsi un altro abbandono
dell'esecutivo camerale, ben difficilmente ci sarebbero le
condizioni per tenerlo in piedi. Si vedrebbe monco di tre
associazioni quali Confcommercio, Cna e Lega coop e
finirebbe con l'essere gestito in maniera preponderante
dalla componente più schierata per il centro-destra.
Al di là di questi fatti, resta sempre da comprendere,
cos'abbia determinato l'improvviso cambio di marcia da parte
della Cna, che all'unanimità e a sorpresa ha scelto di
abbandonare la giunta di palazzo Lamba Doria. I giochi
sembravano fermi al 16 maggio quando, riunite tutte le
organizzazioni di categoria, la decisione finale era stata
quella di prendere tempo, risolvere gli attriti più evidenti
e ripianare le cose. In attesa, tra un anno e mezzo, a fine
mandato, di rinnovare la presidenza.
Restano peraltro senza risposta anche le voci circa
imminenti dimissioni da parte del presidente della Cna,
Giorgio Grillo. Lui stesso non ha smentito e neppure
confermato: «Ci penserò» ha detto.
N. F.
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