TRUCIOLI SAVONESI spazio di riflessione per Savona e dintorni RIFIUTI : OMBRE E FALLIMENTI Se non sono gli appalti per le mense liguri, sono i rifiuti: quelli campani che, come si poteva prevedere, diffondono i loro miasmi anche in Liguria, per colpire una Società che opera da qualche tempo nell’impiantistica ambientale, esperta nel trattamento dei rifiuti solidi e urbani e del loro incenerimento. Già, perché i super-tecnici dell’Italimpianti- Impregilo (già nota anche nel campo delle grandi opere italiane, ultima il Ponte sullo stretto di Messina) avrebbero contribuito alla compilazione errata di rapporti che certificavano l’avvenuto trattamento della spazzatura, facendola risultare”pulita”, mentre era ancora nociva e pericolosa. Se i super-tecnici dell’Italimpianti- Impregilo, omettono di controllare e vigilare sulla correttezza e regolarità degli impianti di selezione dei rifiuti (incarico per cui sono lautamente pagati), come si può biasimare chi,in Italia, non ha fiducia e vuole vederci chiaro in fatto di discariche e termovalorizzatori? Siamo purtroppo nelle mani di questi “specialisti” e di altrettanto peggiori politici che se ne servono a nostre spese. Per questo, in Italia, tutto sembra apparire fasullo, anche i termini tecnici, ultimamente usati e abusati, perdono il loro originale significato. Non a caso anche la Germania, che stava accogliendo parte dei rifiuti campani, ha sospeso il ritiro per vederci chiaro! Se doveva contenere solo e unicamente Cdr, prodotto già trattato e liberato da quelli inadatti alla combustione, si apprende in questi giorni, quello che molti di noi dubitavano già e cioè, che sia stato avvolto in teli di plastica ogni tipo di rifiuto così come raccolto. Incenerire tale “ecoballa”, significa contraddire la funzione incontrovertibile del termovalorizzatore: quella di produrre energia dalla sola combustione del Cdr. Solo in questo caso non si diffonderebbero nell’aria diossina e altre sostanze cancerogene letali. INCHIESTE E SALUTE. Non sarebbe un bel servizio all’intera Nazione far cadere questa inchiesta, com’è stato per altre, nell’oblio, solo perché si deve continuare a lavorare, per il “buon” nome della Società o per non intaccare l’intima certezza sul corretto smaltimento dei rifiuti senza che questa diventi una peste ecologica. Gli effetti collaterali potrebbero essere fastidiosi per i sostenitori degli inceneritori a tutti i costi, spesso politici di quei Comuni incapaci di rispettare gli impegni di raccogliere in differenziata ,entro il 2006, il 35% dei rifiuti. Questi ultimi, uomini concreti, con i piedi per terra sanno perfettamente che sarà impossibile nel 2010, raggiungere il 65% della raccolta differenziata. Meglio orientarsi, già da adesso, verso gli inceneritori, o meglio chiamati termovalorizzatori, magari paventando una sempre comoda emergenza di cui sono stati gli artefici. Quel “termo” ci convincerà che potremo risolvere anche quell’antipatico problema energetico che ci sta tanto a cuore e quel “valorizzatore” significherà dare un valore ambientale di compatibilità al rifiuto. Così a Savona, proprio in questi giorni, anche l’Assessore Provinciale Filippi, esponente di Rifondazione, fallito il progetto sulla differenziata, appoggia l’idea di un termovalorizzatore. Proprio adesso. Non si poteva trovare tempistica peggiore: mentre sembra cadere miseramente l’ultimo baluardo di attendibilità etica di una delle più grandi Società italiane del Nord, addetta alla stessa problematica; proprio mentre dilaga la polemica sulla mancata differenziata del più retrivo Sud d’Italia; proprio mentre le bollette della raccolta rifiuti testimoniano, anche nei nostri Comuni, la mancata emulazione di quelli più virtuosi, che hanno fatto della raccolta differenziata il loro “fiore all’occhiello”. Proprio adesso: a rilevare che la Regione Liguria e la Provincia di Savona hanno fallito e i cittadini ne pagano le conseguenze anche economiche con una sovrattassa europea per il mancato raggiungimento degli obiettivi. Questi saranno necessari per mantenere l’impianto efficiente, gestito sicuramente da una Commissione presieduta da qualche politico di turno, molto probabilmente da uno di quelli che hanno contribuito al fallimento della differenziata. l’ennesima occasione di ricoprire un ruolo che ormai sarà difficile riconquistare. ANTONIA BRIUGLIA |