Lavoro nero nel savonese cento lavoratori fantasma
indagine della finanza
Giro di vite nel commercio e nell'edilizia. Un fenomeno in crescita
IL SECOLOXIX
LAVORO NERO, impieghi "sommersi" e sfruttamento di dipendenti, soprattutto quelli dell'edilizia, dei settori dei pubblici esercizi e del commercio: il bilancio della Guardia di Finanza, dopo i primi quattro mesi dell'anno in cui a quanto pare si è concentrata un'intensa attività preventiva e repressiva, è preoccupante.
Nel corso di 123 sopralluoghi eseguiti dai militari, quasi con cadenza quotidiana e in tutta la provincia, rivolti a scoprire illeciti in materia di sommerso da lavoro, le Fiamme Gialle savonesi hanno individuato 102 lavoratori assunti irregolarmente.
Ben 81 di questi, quasi tutti stranieri, sono risultati completamente "in nero", privi di ogni contratto, di assicurazione e di previdenze. Nessuno di questi è risultato privo di regolare permesso di soggiorno.
L'attività della Finanza è stata certosina, condotta quasi Comune per Comune. Nel comprensorio della provincia ha riguardato sia le località costiere da Varazze a Andora, che l'entroterra.
E ha interessato in particolare il settore del commercio e dei servizi, con un particolare riferimento ai comparti dell'edilizia, della somministrazione di alimenti e bevande (bar, ristoranti, pizzerie), del dettaglio e dell'ingrosso, dei servizi alla persona (centri estetici, parrucchieri) nonché dei servizi di pulizia e delle autoriparazioni.
I dati finora emersi, stando alla comparazione eseguita sempre dalla Guardia di Finanza, risulterebbero sintomatici di un fenomeno che è sempre più diffuso anche in provincia di Savona.
Evidenziano infatti un trend in sostanziale crescita rispetto a quelli riferiti al 2007, nel corso del quale, durante tutti e dodici i mesi dell'anno, furono individuati 195 lavoratori irregolari, di cui 187 in nero.
Se la percentuale estratta dalla recente operazione - in aumento di circa il trenta per cento fatte le debite proporzioni e suddivisioni - finisse con l'essere confermata anche nei prossimi mesi, salirebbero a trecento le persone assunte in maniera irregolare di cui 250 circa del tutto "in nero".
Spiega l'operazione di controllo il comandante provinciale della Guardia di Finanza, colonnello Roberto Visintin: «Anche al fine di corrispondere alle normali esigenze di leale concorrenza fra i vari operatori del settore turistico e dell'indotto, l'attività sarà ulteriormente intensificata con l'avvio della prossima stagione estiva. Non tralasceremo alcuna località nel corso dell'estate».
La piaga del "lavoro nero" non sembra insomma conoscere crisi, ma nemmeno gli interventi repressivi pare ne conoscano. Le economie di piccole e medie aziende, molte barcollanti, favoriscono il ricorso all'impiego con sfruttamento del personale.
I settori dove maggiormente la Finanza ha avvertito il dilagare del fenomeno è quello dell'edilizia. Molti i casi in cui un artigiano iscritto regolarmente, in realtà nasconde un caso di sfruttamento da parte delle imprese.
Un solo elemento di conforto comunque è emerso durante i controlli delle Fiamme Gialle.
Nel corso delle centinaia di ispezioni eseguite non sono state rilevate dai militari situazioni di preoccupante illegalità connesse all'impiego di minorenni.
Non solo. Come già evidenziato nessuno tra i cittadini extracomunitari è risultato risiedere nel territorio in maniera irregolare.
Natalino Famà