Comunità montana
IL SECOLOXIX
DALLE ATTUALI diciannove il numero delle comunità montane liguri scenderà a undici. Tagli di gestione dalla Regione pari ad un Â?1,8 milioni di euro, con un solo rappresentante per Comune. Di 4 milioni di euro invece il taglio statale. Ma soprattutto per quanto riguarda l'entroterra savonese verranno esclusi dalla comunità montana valbormidese- ridisegnata ieri in Regione- i due principali comuni, i più popolosi. Cairo Montenotte, considerato il capoluogo della Valbormida, e Carcare.
Esclusi in quanto il primo comune ha una densità al di sopra dei 6 mila abitanti, invece il secondo verrebbe escluso, dalle nuove normative varate ieri dalla Regione, in quanto rientrante nella fascia tra i 5 e i 6 mila per cui vale il criterio dell'altitudine. In questa fascia infatti fa fede l'altitudine media di almeno 500 metri d'altezza. Requisito che il comune di Carcare non ha.
Sono questi i provvedimenti contenuti nel disegno di legge approvato ieri mattina dalla giunta regionale. I nuovi parametri, dovranno ora passare al vaglio delle varie commissioni della Regione. Intanto i sindaci interessati hanno reagito in modo diverso alla scure. Più attendista il sindaco di Cairo, Fulvio Briano- "la riforma è finalizzata alla tutela dei centri più piccoli, Cairo non dovrebbe subire particolari conseguenze dall'esclusione che mi è stata riferita"- rispetto alla collega di Carcare, Angela Nicolini (entrambi Pd), pronta invece "a farsi sentire nelle sedi opportune, visto che perderemo importanti servizi associati come il catasto e lo sportello unico per le imprese". La riforma della Regione prevede anche l'esclusione dei comuni costieri dalle future Comunità Montane. La scure, oltre ai due comuni valbormidesi di Cairo e Carcare, riguarderà in tutto 48 comuni liguri. Infatti sui 235 comuni complessivi della Liguria, sino ad oggi quelli rientranti nelle varie comunità montane erano 198, che scenderanno in base al progetto approvato ieri in giunta a 150. Per quelli più piccoli invece prevista la possibilità di accorpamenti e associazioni di comuni, associando così anche i servizi al cittadino. Il sindaco Nicolini, che è anche consigliere nell'ente montano dove la sua amministrazione è rappresentata anche da un assessore in giunta (Alessandro Lorenzi, agricoltura) nel tardo pomeriggio di ieri era ancora all'oscuro di quanto deciso a Genova. Informata esprime il suo disappunto: "Uscire dalla Comunità Montana della Valbormida non ci fa di certo piacere. Non me l'aspettavo- commenta- Oltre ai servizi che verranno persi dalla mia amministrazione, si perderà l'opportunità di avere un punto di aggregazione come l'assemblea dei sindaci della vallata". I tagli sulle spese di gestione in base alla riforma portata in giunta dal vicepresidente Costa, e dagli assessori Cassini (montagna e agricoltura) e Pittaluga (bilancio) prevedono anche una decurtazione del numero di consiglieri e assessori. "Ogni Comune esprimerà un solo rappresentante nelle future giunte che saranno formate da un minimo di 3 sino ad un massimo di 5 esponenti. Sarà il sindaco o un suo delegato ad essere indicato dal Comune di riferimento" spiega l'assessore regionale all'ambiente Franco Zunino, savonese, che conferma "in base ai criteri elaborati l'esclusione per quanto riguarda la Valbormida dei comuni di Cairo e Carcare".
Alberto Parodi
Pollupice-ingaunaaccorpatedal primo gennaio
a ponente
LA COMUNITÀ Montana del Pollupice e l'Ingauna saranno unificate a partire dal primo gennaio 2009. E' quanto prevede il disegno di legge approvato ieri dalla giunta regionale che sarà sottoposto all'esame del consiglio entro la fine del mese di giugno. Dopo la riorganizzazione regionale della sanità in cui è prevista la soppressione dell'azienda ospedaliera S. Corona che verrà conglobata nell'Asl 2, a partire dal primo luglio, ora tocca alle Comunità Montane che vedranno l'uscita dagli enti dei comuni costieri. Un provvedimento che verrà discusso lunedì sera, a Finale. Il presidente Giuseppe Morro ha infatti convocato tutti i sindaci dei 17 Comuni, aderenti alla Comunità Montana, per discutere il provvedimento. «Non ho ancora visto il dispositivo approvato - ha detto Morro - attendo d'interpellare prima i sindaci». Il consigliere regionale di minoranza Matteo Marcenaro, riservandosi di rivedere il provvedimento, ha dichiarato: «Auspichiamo che, se dovrà avvenire un'unione tra i due enti montani, avvenga su un piano paritetico. Spiace però che, mentre altre Comunità Montane si sono già espresse con l'approvazione di documenti in merito, per quanto riguarda la Pollupice non si sia ancora presa una posizione».