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Con il  Santo Padre…
”hanno dimenticato mio zio Acquarone “

Alessandro Acquarone

 

La visita del Santo Padre a Savona è stato un evento eccezionale, certamente non limitato, per quanto riguarda la partecipazione dei fedeli, dalla pioggia. Il momento forse più toccante è stata la parte finale della Messa in Piazza del Popolo, quando il Papa si è spostato dall’altare per andare a pregare, vicino al pubblico, davanti alla statua lignea della Madonna, rivolto nello stesso senso in cui erano rivolti migliaia di fedeli nella piazza.

Un momento di partecipazione per tutti e di umiltà da parte del Vicario di Cristo in terra. Il momento religiosamente più importante per Savona, dato che il Santo Padre ha compiuto con la sua toccante preghiera un affidamento della Città di Savona alla Madonna della Misericordia.

Questo momento è stato introdotto, mentre Benedetto XVI era già in contemplazione di fronte alla statua, dalla composizione corale “Maria Mater Gratie” del Maestro savonese Attilio Acquarone, scomparso proprio il 17 maggio del 1976. La coincidenza è stata ricordata in Duomo da Don Giampiero Bof, e il curatore della produzione musicale in Piazza del Popolo, Padre Piergiorgio Ladone, ha inserito il canto nella liturgia, nel momento, ripeto, culminante della Santa Messa. Come nipote di Attilio, grazie al quale ho sentito il dovere di continuare indegnamente il suo lavoro dedicato alla musica e alla cultura, sono molto grato agli organizzatori. Le condizioni atmosferiche e ambientali sotto le quali i coristi hanno dovuto cantare (molti provenivano da cori fondati da Attilio) non sono state le ideali, inevitabile quindi una riuscita non impeccabile, musicalmente parlando. Sono un po’ dispiaciuto che, nei fiumi di inchiostro e di parole dedicate al resoconto della giornata della visita savonese del Papa, nessuno abbia citato la cosa, ma immagino le quantità di informazioni da gestire e le difficoltà nelle redazioni. “Maria Mater Gratie” è stato l’unico brano di autore savonese e l’unico prodotto della storia musicale e devozionale savonese “donato” al Papa, tra l’altro esperto di musica. Sono grato a mio nonno Attilio, persona schiva e sempre tenutasi lontana dai riflettori, di essere riuscito ad insegnarmi qualcosa, mentre molto ha insegnato a tantissimi savonesi che ancora si ricordano con grande affetto di lui. Il suo lavoro di pedagogo, come insegnante di scuola, di musica e nella sua vita tutta, la sua dedizione alle funzioni come Maestro di Cappella del Duomo di Savona per 55 anni, la sua incredibile costanza e fedeltà alla cultura e valori oggi piuttosto latenti, hanno ricevuto il premio nella formazione culturale e civile di tanti savonesi che all’imbarazzato sottoscritto manifestano, anche oggi all’indomani della visita papale, la loro gratitudine. Come operatore culturale della città avrei voluto donare al Papa un disco di musiche di autori savonesi di tutti i tempi e che comprendesse anche brani suonati dall’organo antico della Sistina e dall’organo Mascioni della Cattedrale (fatto costruire su progetto musicale di mio nonno) organi splendidi, unici e appena restaurati e che il Papa non ha avuto modo di ascoltare. Non ho trovato la sensibilità giusta in città per un progetto che promuoveva Savona. Non intendevo ricavarci del guadagno personale, così come mio nonno non ha voluto tutelare e trarre profitto dal brano “Maria Mater Gratiae”. Ricordo che ieri, alla conclusione della Messa, Assessori, personaggi “in vista”, musicisti e giornalisti mi testimoniavano come il corale di mio nonno, ufficialmente annunciato, aveva un ruolo importante nella funzione e in veste di simbolo savonese. Chiederei con la presente un cenno di cronaca, all’interno di una complessa e costosa organizzazione, che ringrazio, alla quale la famiglia non si è neanche sognata di chiedere diritti, se non un, sudatissimo, posto in platea per pregare con il Santo Padre. Chiedendo dunque gentilmente una pubblicazione della presente, ringrazio le redazioni giornalistiche.

 Con i più cordiali saluti

Alessandro Acquarone