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IERI POMERIGGIO, il presidente della Provincia Marco
Bertolotto (Pd) ha incontrato il segretario provinciale
della Lega Nord Andrea Bronda. Il presidente si è fatto
spiegare l'iniziativa lanciata dalla Lega a partire dalla
città di Savona, ripromettendosi con l'interlocutore
leghista di mantenere i contatti. La scelta ha scatenato
però una bagarre politica. Durissimo l'assessore savonese
alla polizia municipale Livio Di Tullio, che proprio nei
giorni scorsi - sulla scia del vicesindaco Paolo Caviglia -
era intervenuto per fare il punto sul tema sicurezza in
città: «Chi accosta le bombe di Savona e la mobilitazione
popolare che ne seguì al fenomeno odierno delle ronde è un
ignorante». Grande dissenso è stato espresso anche dalle
forze politiche riunite nella Sinistra Arcobaleno e che,
nella giunta che governa Palazzo Nervi esprime ben tre
assessori (Mimmo Filippi Prc, Franca Ferrando Sd, Carla Siri
Pdci). In una nota firmata congiuntamente dai segretari
Marco Ravera (Prc), Carla Siri (PdcI), Franca Ferrando (Sd)
e Carlo Vasconi (Verdi) è scritto: «Esprimiamo il nostro
totale dissenso dall'iniziativa assunto motu proprio dal
presidente Bertolotto. Il problema della sicurezza e della
tranquillità dei cittadini va sicuramente affrontato, ma con
un'iniziativa che parta dalle istituzioni, coinvolgendo
prima di tutto chi rappresenta il governo sul territorio
provinciale e non avvallando le discutibili posizione
leghiste». Respingono il paragone con le bombe di Savona e
chiedono a Bertolotto di «rettificare la sua posizione e di
non prendere alcun impegno a nome della provincia». Secco
Bertolotto: «Non ho detto di condividere, ho voluto
conoscere un'iniziativa che mi pare interessante in un
momento in cui la percezione dell'insicurezza è molto forte.
Se avessero chiesto, invece di ragionare come sempre in modo
ideologico, avrebbero evitato di prendere una "facciata"».
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