il caso
Il Procuratore di Torino
al Priamar ha incontrato
gli studenti savonesi

CRISTINA BENENATI

“La mafia è un problema
per ogni cittadino italiano”

SAVONA LA STAMPA
La nostra Costituzione, nata grazie al sacrificio di migliaia di uomini, è il grande libro di storia del nostro Paese». Si è snodato intorno a questa considerazione sulla funzione delle norme l’appassionato intervento del Procuratore generale di Torino Gian Carlo Caselli al convegno organizzato ieri sul Priamar dalla Consulta provinciale degli studenti di Savona. Alla presenza di Carla Barzaghi, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, di Attilio Massara, direttore dell’Ufficio scolastico regionale e del Prefetto di Savona Nicoletta Frediani, il magistrato alessandrino ha parlato agli studenti di libertà, uguaglianza, sicurezza sul posto di lavoro, cultura della legalità e mafia. Una lunga «arringa», arricchita da riferimenti concreti attinti dalla sua esperienza personale (è stato procuratore antimafia a Palermo dal 1993 al 1999, oltre ad aver condotto numerose inchieste su Brigate Rosse e Prima Linea) che ha catalizzato l’interesse dei ragazzi. «La legge fotografa, cristallizza situazioni ed equilibri sociali», ha spiegato il magistrato agli studenti, facendo riferimento ad alcuni articoli della Costituzione, dove vengono sanciti principi fondamentali come libertà personale, dignità sociale, uguaglianza e importanza di perseguire l’interesse generale. In parole povere, l’ossatura della civiltà e della democrazia, da Caselli definita «emancipante» solo se capace di mettere in campo programmi non negoziabili.
Fulcro dell’intervento, la testimonianza di Caselli sulla lotta alla mafia, che oggi opera efficacemente nell’era della globalizzazione con risultati disastrosi per l’economia del Mezzogiorno. I numeri riportati dal Procuratore fanno paura: «Ogni anno la mafia ruba 180 posti di lavoro e sottrae alle casse dello Stato 7,5 miliardi di euro, causando l’impoverimento della Nazione, ecco perché non è solo una questione di guardie e ladri ma un problema di ogni singolo cittadino».
Una piaga che il folto gruppo di studenti che partecipato all’incontro nella Sala della Sibilla aveva studiato a fondo a scuola e che ieri ha avuto modo di approfondire attraverso domande. «La cultura della legalità vi regalerà una vita migliore, ragazzi». Un augurio che ha scatenato un lungo applauso, sintomo di un messaggio lanciato e raccolto al volo.