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Pensieri(ni) sulle elezioni

di Sergio Giuliani

 

Cercasi presso ufficio oggetti smarriti due martelli mediatici evaporati già dalla serata di lunedì 14: tutti e due assai pesanti: “brogli” (ma dove sono finiti, ora che questi splendidi italiani hanno votato così bene!) e l’immondizia a Napoli (ad ostinata ricerca su giornali e teleschermi,risulta – gaudio! – scomparsa. Menomale, però, che è restata la coppia Corona-Lele Mora. Quando si dice vittoria!

Domanda: le elezioni le ha vinte Berlusconi o le ha perse Prodi? 

Io credo che le ditte incaricate degli exit poll siano competenti e serie e che non sia il caso di sbeffeggiarle per gli infortuni ormai continui. E’ che l’italiano, tutto sommato, si vergogna quando lascia, per visione corta e per “così fan tutti” una politica che abbia, controversa o meno, regole e futuro almeno prossimo. In fondo all’anima ha come nostalgia di una specie di paradiso terrestre perduto per aver abusato di una mela, intuito più che capito davvero. Tanto che non ne aiuta in proprio la costruzione ed attende sempre e soltanto di delegarla. 

Risultati delle elezioni del 2 giugno 1946, le prime dopo più di vent’anni (e che anni!) e le prime in cui votarono, mai troppo presto, le donne

DC      35,2%     

PSIUP  20,7

 PCI 18,9%

Liberali 6,8%

Azionisti 1,5% (!)

Repubblicani 4,4%

Qualunquisti 5,3%

Monarchici 2,8%

Dopo 62 anni, i risultati odierni sono tema di queste giornate e li conosciamo.

Cambiamo, ammodernandole, le sigle. I grossi mutamenti???

Non sono interessanti le considerazioni che saltano agli occhi?

 

Potenza e segno dei tempi! Nel toto-ministri,l’ultimo dicastero negli appetiti è….l’Istruzione (quella Pubblica!). Molto più ambìto le politiche agricole, pur se il numero degli addetti al settore, peraltro importantissimo, certo! è dell’ordine del 5% del totale degli occupati.

Questa anoressia verso l’Istruzione dice  moltissimo. Mi pare di capire che sia abbastanza silenziata anche la Sanità. Proprio i due settori su cui si giocano le sorti di una democrazia! Certo, la sicurezza…vuoi mettere?


Marcello Venturi

Si insegue l’elettore disamorato e tutto al presente e si rinuncia ad ogni discorso di formazione, di programma a medio, se non lungo, termine.

Anche le elezioni hanno le loro…”veline”! Tant’ è vero che, dopo non aver per nulla curato i segnali di “mugugni”, forse di “gente” e non tanto di “popolo”, di colpo riconosciamo brava e diffusa la …Lega! E giù ad allisciarla, a sorridere appena della rozzezza, a capire i motivi del successo.

Anche le elezioni hanno le loro…”veline”! Tant’ è vero che, dopo non aver per nulla curato i segnali di “mugugni”, forse di “gente” e non tanto di “popolo”, di colpo riconosciamo brava e diffusa la …Lega! E giù ad allisciarla, a sorridere appena della rozzezza, a capire i motivi del successo. Ma come sono flessibili le penne dei giornalisti! Conseguenza del fatto che, a forza di toglierli potere e possibilità (una per tutte, decidere sulle candidature  ed esigere il voto di preferenza) nelle elezioni ci si rivolge alla “gente” in epidermide, e non al “popolo” formato dalla pratica democratica e di essa unico e responsabile formatore.

 I dati delle elezioni 1946 non cancellano la grandezza dell’operato dei padri costituenti che seppero isolarsi dalle dure risse politiche d’un dopoguerra confuso e cruento, coi vincitori del conflitto padroni a casa nostra, inevitabilmente e in un’Italia tutta diversa nelle varie latitudini ( e non era da rivendicare, ma da ricolmare, la differenza di situazioni socioeconomiche e di costumi), far coesistere tre diversissime ideologie (la marxista, la cattolica e la laica) e darci il capolavoro della Costituzione.

Non limitiamoci alla retorica della celebrazione della Carta: capiamo come ha potuto nascere ed impariamo… 

Quando il presidente-in-pectore (impettito) dà di “vecchio” ad altri uomini politici e ad altri sistemi, lui che non ne ha nessuno se non l’anticomunismo, come se bastasse per governare!, ho un moto di gioia. Ha circa la mia età; ma allora…siamo giovani!

No! La gioventù è altrove, ed è bene che così sia. Noi però abbiamo la memoria, non divisa, non spezzettata; semmai problematica, come sempre dev’essere. Ma limpida, come fa la tramontana del mare. Per i greci,”presbis” era sia il vecchio, sia colui che vede bene lontano.

Quindi, chi non vede alla nostra età o è cieco o in malafede. E penso proprio che gli si addica la seconda ipotesi a chi imbarca ruderi ancora (!) fascisti dichiarati sul battello che dovrebbe solcare migliori e moderne acque. Mah!

Buon Venticinque Aprile! Tre milioni e mezzo di soldati e centocinquantamila ufficiali non certo “traditori” o rammolliti, ma battuti per mancanza di supporti tecnici e di chiarezza di comandi, benchè combattessero da eroi (ottocentocinquantamila fuori dei confini e sulle isole), ma “mollati” di colpo da alti vertici felloni e dai ministeri. Poveri Cristi che, delusi e braccati, ritrovarono la retta via dell’agire e ci donarono una patria dopo le vergogne.

Vorrei ricordare Marcello Venturi, scomparso proprio in questi giorni, per lui così fondanti, che per primo e nella totale sordità (dichiaratamente colpevole di occultamento di documenti, per vile piaggeria) delle istituzioni ha saputo ridate voci ai quasi diecimila soldati di Cefalonia,”dimenticati” sull’isola da quello stato che certa memoria “divisa” (???) dice tradito, mentre fu, e dev’essere chiaro per tutti, traditore.

     Sergio Giuliani