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IL DEPURATORE della Valbormida, sede a Dego, preso a modello
per Svizzera e Germania. L'impianto, costruito nel 1998, è
stato analizzato da una cinquantina di manager americani ed
europei che hanno dato l'ok per adottarlo come prototipo
pilota da riprodurre. Nei giorni scorsi A dego, nella sede
del Cira, il consorzio intercomunale per il risanamento
dell'ambiente, è giunta una delegazione di esperti del
gruppo "Hendress + Hauser" che ha sede e basi anche in
Svizzera e Germania. Accompagnati dal direttore del Cira
Stefano Garbero, gli esperti stranieri hanno preso in esame
il sistema di gestione e di telecontrollo a distanza
dell'impianto che opera nell'ambito dei comuni di Cairo,
Carcare, Dego, Altare (consorziati), Cosseria, Plodio,
Bormida, Mallare e Pallare (convenzionati) per un bacino
complessivo di circa 45 mila residenti da cui arrivano non
soltanto gli scarichi domestici, ma anche quelli
industriali. Proprio quest'ultimo settore, che movimenta
annualmente circa 80 mila metri cubi di acque di scarico che
vengono recuperate e riusate, sempre per scopi industriali,
è stato oggetto di particolare attenzioni da parte dei
tecnici. La base di lavoro del trattamento prevede in un
anno il flusso complessivo in arrivo al depuratore di oltre
2 milioni di metri cubi. Al termine della visita è stata
richiesta anche la scheda tecnica dell'impianto. A partire
dai fanghi prodotti dal ciclo biologico con compostaggio per
il recupero ad usi agricoli pari ad una stima di circa 900
mila chilogrammi. «Per noi è stata una grande soddisfazione.
Significa che si è lavorato bene in questi anni» spiega il
direttore del Cira, il cui presidente Moretti è in scadenza
nel 2010.
A. P.
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