È IL FUTURO sviluppo urbanistico della città ad animare la
campagna elettorale, con edilizia convenzionata e non, ma
anche il porto, al centro della disputa tra i tre candidati
sindaco. Quella di domenica è anche una sfida tra la
continuità rispetto alle amministrazioni degli ultimi anni,
rappresentata da Ennio Fazio (che in lista presenta anche
l'ex sindaco Revetria) e le svolte invocate da Giovanni
Ravina e Silvio Gaggeri.
«Sono orgoglioso di essere amico di Pietro Revetria, che nel
suo mandato ha fatto cose ottime, anche se le ha fatte in
silenzio e senza troppa pubblicità - esordisce Fazio (Pdl) -
Vogliamo continuare in queste progettualità importanti già
avviate, come il porto e il depuratore, che ci permetteranno
uno sviluppo turistico importante. Ci caratterizzeremo per
l'attenzione verso l'ambiente, una forte campagna di
raccolta differenziata basata non sull'imposizione ma sul
far capire ai cittadini che è importante per una migliore
qualità della vita, le scuole avranno pannelli solari e
caldaie a risparmio energetico. Sul fronte urbanistico
abbiamo diverse idee sulla falsariga del mio pensiero, che è
quello di tutelare il territorio e favorire l'edilizia per i
residenti. Ma l'edilizia convenzionata deve essere una
tutela per le fasce deboli, non un privilegio per i furbi.
La tutela delle aree agricole non è una difesa del settore
da cui provengo, ma di un patrimonio collettivo. Un'economia
può anche essere sostituita da un'altra se porta un valore
aggiunto superiore. Provocatoriamente dico che se mi portano
un'economia più importante di quella agricola sono disposto
a discuterne».
Chi invoca la discontinuità sono invece gli altri due
candidati. «Ribalterò il modo di fare politica, gestendo
l'amministrazione pubblica con criteri aziendali - afferma
Giovanni Ravina (Lista civica per Ceriale) - Taglieremo le
cariche di secondo livello o le renderemo gratuite,
gestiremo la cosa pubblica con più funzionalità e senza
clientele, facendo scendere i costi delle opere pubbliche e
anche delle attività quotidiane del comune. D'ora in poi i
piani urbanistici non si faranno nelle sedi dei partiti ma
negli uffici comunali dopo avere ascoltato cittadini e
categorie, partendo dalle linee generali e non dalle mappe.
Le regole devono essee uguali per tutti e se la superficie
minima per una casa è di 45 metri non se ne devono più
costruire di 28. Quanto all'edilizia convenzionata deve
essere convenzionata davvero. Non si può vendere una casa a
settanta in convenzione, ma poi pretendere che si compri
anche il garage per cento senza convenzione. Quanto al porto
può essere un'opportunità di rinascita per il centro
storico, vigileremo perché sia davvero un'opera di interesse
pubblico e non solo a beneficio di chi la costruisce».
«Il puc e il bilancio - sostiene Silvio Gaggeri (Sinistra
Arcobaleno) -devono essere redatti con il coinvolgimento
diretto delle persone nelle scelte, perché queste siano
rispondenti alle esigenze pubbliche e per eliminare
pressioni talvolta poco limpide. La superficie minima delle
case deve salire a 60 metri e le nuove costruzioni devono
avere impianti a energie alternative. Da decenni a Ceriale
non si fa edilizia convenzionata, è ora di ricominciare a
farla seriamente. Quanto al porto, ci siamo battuti contro
il primo progetto che prevedeva schiere di case e villette.
Adesso che sono sparite va molto meglio. Vorremmo però che
fosse autosufficiente per l'approvvigionamento idrico ed
energetico attraverso desalinizzatori e impianti solari. Non
dimentichiamo gli aspetti sociali, ultimamente abbandonati.
Bisogna tornare a dare importanza ai bisogni dei cittadini,
recuperare a uso pubblico e socioculturale l'ex scuola e
ripristinare il telesoccorso. Detto in due parole vogliamo
cambiare completamente rotta e siamo convinti che non si
possa amministrare imponendo le scelte ai cittadini, ma che
sia doveroso che siano loro a prendere le decisioni più
importanti».
Luca Rebagliati
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