IL SECOLOXIX |
IL FUTURO di Ferrania e di buona parte della Valle Bormida,
è ormai noto da tempo, è legato all'acciaio. Addio pellicole
e impianti di stesa: presto arriverà il laminatoio voluto da
Malacalza e dai suoi partner cinesi.
Oggi, alle 15, in Prefettura ,il ministro Bersani, il
presidente della Regione Liguria Burlando, quello della
Provincia Bertolotto, il sindaco di Cairo Briano, il
presidente dell'Autorità portuale Canavese, firmeranno,
insieme ai vertice di Ferrania, il tanto atteso accordo di
programma. Centinaia di milioni di investimenti per
rilanciare l'econonmia di un comprensorio minato dalla crisi
e logorato dalle promesse disattese in questi anni. I
contenuti dell'accordo sono noti da tempo. Così come il
fatto che si tratta di un documento non vincolante che potrà
essere riveduto e corretto dal prossimo Governo.
Quello che non tutti sanno è che il laminatoio è stato preso
per i capelli. Strappato, è il caso di dire, a Ravenna, dove
i cinesi avevano rivolto le loro attenzioni. Decisivo è
stato il coinvolgimento dell'autorità portuale che
realizzerà una nuova banchina.
«Un accosto di 600 metri, con un pescaggio di 18, - ha
spiegato il presidente Rino Canavese - indispensabile per
l'attracco delle navi che porteranno la materia prima
soprattutto dal Brasile. Inizialmente un milione e
duecentomila tonnellate che diventeranno un milione e
seicentomila quando l'impianto di Ferrania sarà a regime.
Insieme alla banchina è prevista la realizzazione di un'area
di stoccaggio di 80 mila metri quadrati».
Il costo complessivo di questo intervento si aggira intorno
ai 150 milioni , di cui 100 a carico del Fondo per lo
sviluppo dei porti e i restanti 50 a carico del privato che
gestirà il terminal.
«Si tratta - ha spiegato Canavese - di un project financing
per il quale la scorsa settimana è stato pubblicato un bando
di gara europeo. E nel giro di pochi giorni abbiamo già
ricevuto richieste di informazioni da quattro importanti
gruppi». I cambiamenti voluti dal Ministro Di Pietro nella
procedura del project financing rallentano i tempi di
esecuzione. «Una volta in 180 giorni - sottolinea Canavese -
si facevano due passaggi di gara; oggi appena uno».
Ma la nuova banchina va ben al di là dell'operazione di
salvataggio della Ferrania. Rilancia il ragionamento sulla
gestione del traffico ferroviario da e per il porto. Una
scommessa che Canavese ha già lanciato e che sicuramente
caratterizzerà i programmi futuri della Port Autorithy . E
infatti su questa direttrice che si gioca lo sviluppo del
porto.
«Se non si vuole uscire dal mercato - ha sottolineato
Canavese - bisogna continuare a crescere e considerato che
trovare nuovi spazi per allargarci è impensabile non resta
che studiare un sistema ferroviario moderno in grado di
gestire i traffici del porto».
Movimentare cioè le proprie merci in tutto il nord Italia.
Con una società ad hoc. Che darà posti di lavoro. Intanto,
l'Autorità portuale prenderà in gestione la linea fs tra il
nascituro terminal dell'acciaio e Parco Doria. Da lunedì a
venerdì verrà percorsa da 8 treni al giorno; 3 al sabato. I
convogli verranno poi inoltrati a Ferrania dove è previsto
il ripristino della linea ferroviaria dello stabilimento
modificando però in toto la viabilità ordinaria che passerà
oltre il fiume.
Insomma, il porto di Savona-Vado è sempre più il volano
dell'economia del ponente. Domani è previsto il primo atto
della Conferenza dei servizi per la copertura dei parchi
funiviari cairesi.
«Nei primi tre mesi di quest'anno - annuncia Canavese - le
Funivie hanno fatto meglio dei sei del 2007. Migliorano in
continuazione e saranno sicuramente uno degli elementi
trainanti del porto». Per un'operazione conclusa un'altra
che continua a far discutere, la piattaforma Maersk.
«Stiamo lavorando - ha detto il presidente del porto -
sull'impatto e sulla questione del casello su cui ho motivo
di essere ottimista nel senso che l'Autofiori ha deciso di
dare una mano. Faremo un concorso di idee per il sovrapasso
che deve essere di minor impatto possibile ricordando che il
paragone di quello che sarà va fatto solo con quello che è».
Oggi grande passerella per il porto. In mattina l'arrivo di
Berlusconi che pranzerà all'interno del Palacrociere, poi il
ministro Bersani.
«Siamo - ha spiegato il presidente Canavese - una realtà
importante che nei prossimi anni potrà garantire centinaia
di nuovi posti di lavoro, quasi un migliaio tra diretti e
indotto, con Maersk e 120 con il terminal dell'acciaio. Ma
paradossalmente rischiamo di avere dei problemi sul fronte
dell'occupazione. Bisogna formare dei giovani, dar loro
delle professionalità. Abbiamo alcune idee su cui stiamo
lavorando».
Il mandato di Rino Canavese alla guida del porto è agli
sgoccioli. A luglio bisognerà indicare il successore , da
scegliere in uan terna di nomi:
«Devo pensare sul da farsi, devo capire se ci sono le
condizioni per continuare a lavorare. Ho passato quattro
anni difficili, pieni di problemi e le proposte dei privati
non mancano».
Roberto sangalli
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