IL PROGETTO SARA’ PRESENTATO IN COMMISSIONE CONSILIARE L’8 APRILE
Salvi i palazzi di via Scotto
Il nuovo svincolo studiato dal Comune allontana l’Aurelia bis dalle case
 
ERMANNO BRANCA LA STAMPA
SAVONA
Il nuovo svincolo dell’Aurelia bis «risparmia» le case di via Scotto. Il Comune ha un progetto alternativo che in pratica allontana il tracciato dai due palazzi che si trovano ai piedi della collina di Valloria. I nuovi disegni dello svincolo verranno presentati alla commissione consiliare che l’8 aprile è stata convocata per affrontare il tema che tiene in apprensione una cinquantina di famiglie.
Quando il Cipe ha stanziato i fondi per realizzare il collegamento fra Albisola e Savona, il Comune aveva prudentemente commissionato uno studio di fattibilità per lo svincolo della zona di Miramare, dal momento che il progetto di rio Termine originariamente previsto, non aveva superato la valutazione di impatto ambientale. Il tracciato prevedeva due caselli distinti, uno a Rio Termine e uno a Miramare, ciascuno per un flusso di traffico. Lasciandone solo uno, in pratica, il tracciato sarebbe rimasto monco. Il Comune ha quindi affidato allo studio di ingegneria Rodino di Torino il compito di mettere a punto un nuovo svincolo che contenga quattro corsie di entrata e uscita. Questa infrastruttura è stata localizzata all’altezza di via Scotto, all’incrocio fra l’Aurelia e la strada per l’ospedale. Lo studio di fattibilità prevede due svincoli sovrapposti, uno all’altezza del piano stradale dell’Aurelia e l’altro sopraelevato. Per far confluire l’Aurelia bis in questo nuovo svincolo, tuttavia, sarà necessario modificarne il tracciato che anzichè proseguire rettilineo come oggi, formerebbe una sorta di «V» con il vertice verso il mare. Queste modifiche secondo i tecnici di Torino avverranno senza costi aggiuntivi per l’Anas e comporteranno il vantaggio che il nuovo tracciato non passerà più sotto le fondamenta dei palazzi di via Scotto. Il nuovo progetto verrà discusso dal sindaco Berruti con i vertici dell’Anas che dalla novità trarranno il vantaggio di non dover più risolvere i problemi tecnici legati alla galleria di via Scotto, alla sistemazione temporanea delle famiglie o peggio ancora all’esproprio degli appartamenti. Insomma, una soluzione che potrebbe rivelarsi preziosa.
Resta aperto invece il problema per il palazzo di via Mignone 18, dove vivono una decina di famiglie. Secondo il Comune, tuttavia, in questo caso, è possibile trovare una soluzione tecnica che consenta di scavare la galleria senza compromettere la stabilità del palazzo. Martedì 8 aprile alle 18 il problema verrà discusso in Commissione consiliare ed entro fine mese l’Anas incontrerà i cittadini di via Scotto.