MAERSK, Ferrania, Piaggio, Aurelia bis,
Albenga-Carcare-Predosa. Operazioni enormi che cambieranno
il volto della provincia nel prossimo futuro e per le quali,
solo qualche tempo fa, sembrava impossibile poter reperire i
denari sufficienti. Per alcune di queste operazioni, invece,
«arriveranno in provincia 1.500 milioni di euro». Ormai è
entrato nel gergo della politica: si chiama "modello
Savona". E si intende la volontà di fare rete tra le
istituzioni e gli enti locali, con la Regione, sino al
governo centrale: il prodotto è la capacità di formulare
proposte organiche e condivise che sostengono lo sviluppo
del territorio. Il mezzo per centrare l'obiettivo è invece
il cosiddetto "extragettito". Ovvero la possibilità di
trattenere sul territorio l'80% dell'Iva e della accise che
arrivano grazie allo sbarco delle merci in porto. Di tutto
questo il Pd ha fatto il centro del suo incontro elettorale
di ieri mattina al Bic con gli operatori e gli imprenditori
portuali, al quale ha partecipato il candidato savonese alla
Camera Massimo Zunino - certo dell'elezione, per il terzo
mandato a Montecitorio - con il candidato al Senato Stefano
Fassina, economista e collaboratore di Vincenzo Visco, e
l'assessore regionale Carlo Ruggeri nel ruolo di moderatore.
Al centro del dibattito anche gli aspetti di maggior
debolezza del rapporto con il territorio, che non sempre ha
capito e condiviso lo sviluppo e il cambiamento: i tanti
comitati che sorgono qua e là (Vado e la Valbormida ne sono
l'esempio più eclatante) lo dimostrano e ieri se ne è
discusso a fondo.
"Modello Savona", si diceva, perché l'idea dell'extragettito
è nata qui, con un emendamento di Zunino alla Finanziaria
2006 e poi dentro alla Finanziaria 2007. Ma "modello Savona"
anche perchéè cambiata la visuale dei rapporti consolidati
tra periferie e governo centrale: «La tendenza era enti
locali che "elemosinavano" denari dallo Stato per singole
opere - ha detto Carlo Ruggeri - Quest'operazione ha visto
invece un lavoro di rete degli enti, che hanno saputo
dialogare con Roma sulla base di richieste organiche,
condivise e anche con la proposta concreta per sostenerne il
finanziamento». Una perfetta operazione "glocal", insomma.
E, per Stefano Fassina, «vero esempio di federalismo
fiscale». Nel pubblico, a fare domande, anche il presidente
della Port Authority Rino Canavese, il presidente di Ips
Roberto Grignolo, il consigliere regionale Michele Boffa, il
presidente della Provincia Marco Bertolotto con l'assessore
Roberto Peluffo, l'assessore comunale Luca Martino, oltre
agli imprenditori portuali.
Zunino ha affrontato il tema del rapporto con il territorio:
«Su questo territorio sono state fatte cose davvero
importanti, anche se il lavoro ancora da fare è tanto. Non
c'è dubbio che all'esterno, fuori Savona, hanno una visione
diversa e migliore dello sviluppo del porto e non solo del
porto da quella che viene percepita in casa nostra». Ha
aggiunto il candidato Pd: «Quello che è accaduto dimostra
che fare sistema paga, occorre cambiare mentalità,
utilizzare di più le capacità che dimostriamo quando
lavoriamo insieme invece che piangerci addosso con le
polemiche». Un tema sollecitato anche nell'intervento di
Grignolo e di Boffa. Il primo ha sottolineato che «se il
territorio non si appropria del cambiamento, la ricaduta non
sarà pari allo sforzo. Occorer ascoltare, concertare ma poi
governare senza inseguire i comitati tutti i giorni». Boffa
ha sottolineato invece «che ci sono popolazione che fanno
fatica a capire la ricadute della iniziative. Soprattutto
perché c'è un problema di rapidità dagli annunci
all'effettiva realizzazione. Un problema non di risorse, ma
di percorsi».
Zunino ha sottolineato in proposito che «la modernizzazione
del Paese è in cima al programma del Pd. Modernità significa
anche decisioni e scelte. Quello che è stato fatto deve
diventare consapevolezza del territorio , per costruire su
queste risorse uno sviluppo migliore».Stefano Fassina ha dal
canto suo spiegato nei dettagli i meccanismi di
funzionamento dell'extragettito (federalismo fiscale perché,
ha detto, non è una regalìa dello stato centrale, ma dipende
dalla performance economica del territorio) «che andrà
affinato».
Antonella Granero
granero@ilsecoloxix.it
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