«Grandi opere, pronti 1.500 milioni» IL SECOLOXIX
verso il voto, incontro del pd in porto
Il candidato Massimo Zunino: il "modello Savona" funziona ed è un esempio per il Paese
MAERSK, Ferrania, Piaggio, Aurelia bis, Albenga-Carcare-Predosa. Operazioni enormi che cambieranno il volto della provincia nel prossimo futuro e per le quali, solo qualche tempo fa, sembrava impossibile poter reperire i denari sufficienti. Per alcune di queste operazioni, invece, «arriveranno in provincia 1.500 milioni di euro». Ormai è entrato nel gergo della politica: si chiama "modello Savona". E si intende la volontà di fare rete tra le istituzioni e gli enti locali, con la Regione, sino al governo centrale: il prodotto è la capacità di formulare proposte organiche e condivise che sostengono lo sviluppo del territorio. Il mezzo per centrare l'obiettivo è invece il cosiddetto "extragettito". Ovvero la possibilità di trattenere sul territorio l'80% dell'Iva e della accise che arrivano grazie allo sbarco delle merci in porto. Di tutto questo il Pd ha fatto il centro del suo incontro elettorale di ieri mattina al Bic con gli operatori e gli imprenditori portuali, al quale ha partecipato il candidato savonese alla Camera Massimo Zunino - certo dell'elezione, per il terzo mandato a Montecitorio - con il candidato al Senato Stefano Fassina, economista e collaboratore di Vincenzo Visco, e l'assessore regionale Carlo Ruggeri nel ruolo di moderatore. Al centro del dibattito anche gli aspetti di maggior debolezza del rapporto con il territorio, che non sempre ha capito e condiviso lo sviluppo e il cambiamento: i tanti comitati che sorgono qua e là (Vado e la Valbormida ne sono l'esempio più eclatante) lo dimostrano e ieri se ne è discusso a fondo.
"Modello Savona", si diceva, perché l'idea dell'extragettito è nata qui, con un emendamento di Zunino alla Finanziaria 2006 e poi dentro alla Finanziaria 2007. Ma "modello Savona" anche perchéè cambiata la visuale dei rapporti consolidati tra periferie e governo centrale: «La tendenza era enti locali che "elemosinavano" denari dallo Stato per singole opere - ha detto Carlo Ruggeri - Quest'operazione ha visto invece un lavoro di rete degli enti, che hanno saputo dialogare con Roma sulla base di richieste organiche, condivise e anche con la proposta concreta per sostenerne il finanziamento». Una perfetta operazione "glocal", insomma. E, per Stefano Fassina, «vero esempio di federalismo fiscale». Nel pubblico, a fare domande, anche il presidente della Port Authority Rino Canavese, il presidente di Ips Roberto Grignolo, il consigliere regionale Michele Boffa, il presidente della Provincia Marco Bertolotto con l'assessore Roberto Peluffo, l'assessore comunale Luca Martino, oltre agli imprenditori portuali.
Zunino ha affrontato il tema del rapporto con il territorio: «Su questo territorio sono state fatte cose davvero importanti, anche se il lavoro ancora da fare è tanto. Non c'è dubbio che all'esterno, fuori Savona, hanno una visione diversa e migliore dello sviluppo del porto e non solo del porto da quella che viene percepita in casa nostra». Ha aggiunto il candidato Pd: «Quello che è accaduto dimostra che fare sistema paga, occorre cambiare mentalità, utilizzare di più le capacità che dimostriamo quando lavoriamo insieme invece che piangerci addosso con le polemiche». Un tema sollecitato anche nell'intervento di Grignolo e di Boffa. Il primo ha sottolineato che «se il territorio non si appropria del cambiamento, la ricaduta non sarà pari allo sforzo. Occorer ascoltare, concertare ma poi governare senza inseguire i comitati tutti i giorni». Boffa ha sottolineato invece «che ci sono popolazione che fanno fatica a capire la ricadute della iniziative. Soprattutto perché c'è un problema di rapidità dagli annunci all'effettiva realizzazione. Un problema non di risorse, ma di percorsi».
Zunino ha sottolineato in proposito che «la modernizzazione del Paese è in cima al programma del Pd. Modernità significa anche decisioni e scelte. Quello che è stato fatto deve diventare consapevolezza del territorio , per costruire su queste risorse uno sviluppo migliore».Stefano Fassina ha dal canto suo spiegato nei dettagli i meccanismi di funzionamento dell'extragettito (federalismo fiscale perché, ha detto, non è una regalìa dello stato centrale, ma dipende dalla performance economica del territorio) «che andrà affinato».
Antonella Granero
granero@ilsecoloxix.it