Fornaci, la spiaggia trasformata in discarica  IL SECOLOXIX
la periferia dimenticata
La gente protesta: uno scempio«Regnano i topi e mancano i wc»
RIFIUTI di ogni tipo, anche escrementi. Più che una spiaggia libera quella delle Fornaci ha tutto l'aspetto di una discarica.
A sostenerlo sono soprattutto gli abitanti e in particolare i membri del Comitato del Quartiere. Tra lo scarico delle acque e i bagni San Cristoforo si trova un piccolo tratto di spiaggia che è diventato "dormitorio e gabinetto a cielo aperto per moltitudini di piccioni, topi e "senza tetto" che, dopo anni di serena convivenza tra le macerie dell'ex Mammut, ex Metalmetron, sono stati allontanati dal rumore incessante delle pale e delle ruspe».
«Discarica abusiva per natanti abbandonati - sottolinea Gino Battezzati su una mail inviata in redazione - inutilizzabili anche come precario riparo dalle intemperie e per gli imballi che, insieme a scatole di biscotti ancora integre, confezione di uova, scarpe, bottiglie, escrementi (umani) e quant'altro, il vento fa regolarmente volare oltre il muro, ricoperto di scritte blasfeme, volgari e offensive».
Insomma, in primavera inoltrata le spiagge libere non danno una bella immagine di sé. Sprovviste anche dei più elementari cestini per i rifiuti e caratterizzate da collinette di sabbia ammucchiata. E nessuno provi a dire che si tratta di problemi legati all'ultima stagione invernale.
«Questi rifiuti sono qui da tanti anni - dichiara Renato Rosso che fa pausa pranzo sulla spiaggia approfittando della giornata di sole - purtroppo sembrano far parte del paesaggio; di solito però quando inizia l'estate il Comune provvede a pulire».
Tra uno stabilimento balneare e l'altro nella zona Fornaci, dove la spiaggia libera attende savonesi e turisti, docce, servizi igienici, bidoni della spazzatura sono assenti all'appello o malfunzionanti.
Talvolta mancano pezzi, oppure sono installati in angoli scomodi - come la doccia nella spiaggia alla Crocetta: circondata da arbusti spinosi ed erbacce e lontana dall'ingresso.
Le spiagge libere vengono spesso, per assurdo, salvate dall'interesse dei privati e cioè proprietari di chioschi e bar che prendono rastrello e retino per togliere cartacce.
«Adesso cominceranno le giornate da passare al mare e non si può neanche immaginare quello che lasciano alcune persone il sabato e la domenica - afferma Anna Maria Vigo che sta prendendo il sole nella spiaggia delle Fornaci - e la spiaggia rimane sporca».
In effetti quello dei servizi igienici è un problema che si riscontra anche nelle spiaggia libera Natarella e di fronte alla caserma dei Vigili del Fuoco.
Inoltre, accanto la spiaggia, sovrastato dai cupi resti dei cantieri Solimano, rimane il fiumiciattolo di Rio Molinero che si è trasformato in melma verdastra. Decisamente un brutto spettacolo.
sonia cosco