Vado container IL SECOLOXIX
C'È CHI provocatoriamente espone striscioni con la scritta "vendesi" e chi addirittura decide di invitare i rappresentanti delle istituzioni a vivere per tre giorni nella propria casa di Portovado. Il clima nella cittadina del ponente savonese si surriscalda ogni volta che attracca una nave portacontainer: il Reefer Terminal, infatti, sta accogliendo buona parte dei traffici che il porto di Voltri non può sostenere dopo il drammatico inizio d'anno che ha visto paralizzate le attività dello scalo genovese.
Ma l'arrivo di migliaia di container su Portovado sta mettendo a dura prova i rapporti di vicinato con gli abitanti della zona. «La prima nave era stata scaricata di notte - racconta Massimo Savarese, che pochi mesi fa ha acquistato due appartamenti - e i container erano stati stoccati nel piazzale davanti alle case, tirando giù dal letto tutti gli abitanti alle due di notte. Dopo mille proteste ed esposti ai carabinieri siamo riusciti ad ottenere che il piazzale non venga percorso di notte. I container vengono depositati lì "solo in caso di emergenza", ci hanno detto. Ma chi stabilisce i criteri? L'emergenza sta diventando quotidiana».
Negli ultimi giorni ai traffici eccezionali della Evergreen si sono aggiunti gli approdi di due navi della Costa Container Line (che fa normalmente servizio su Vado). Gli spazi in banchina si sono rapidamente esauriti e, oltre al piazzale nei pressi della Sms di Portovado, le ruspe hanno iniziato a lavorare nell'area adibita a parcheggio estivo per le spiagge di Bergeggi.
La protesta investe indifferentemente il Reefer Terminal, l'Autorità portuale e lo stesso Comune, accusato dagli abitanti di non riuscire ad imporsi. E salgono anche i timori legati al progetto della grande piattaforma che il colosso Apm vorrebbe realizzare nella rada. Sabato un centinaio di abitanti aveva esposto ai balconi delle case grandi striscioni con la scritta "vendesi", ieri Savarese ha lanciato la sua proposta: «Sono pronto a dare la mia casa alle istituzioni. Se vengono, do le chiavi a Rino Canavese, Alessandro Piccardo e Carlo Giacobbe (rispettivamente presidente dell'Autorità portuale, direttore del Reefer Terminal e sindaco di Vado, ndr) affinché vivano qui per tre soli giorni. Io prendo moglie e due figli e me ne vado in albergo. Al terzo giorno vedremo se saranno contenti di stare qui in queste condizioni. Sia chiaro: non faccio parte di alcun comitato né di gruppi politici. Questa è la protesta di un semplice cittadino che vorrebbe veder salvaguardati i suoi diritti minimi».
«L'emergenza che ha messo in crisi tutti i porti ha portato più traffici su Portovado - spiega il sindaco Giacobbe -. Era urgente trovare una soluzione tampone per non creare caos anche fuori dal porto, ma è necessario che il piazzale davanti alle case non sia utilizzato per lo stoccaggio dei container. Questi problemi non si risolvono da un giorno all'altro, non c'è la bacchetta magica, ma ritieniamo che sia necessario evitare che si ripetano situazioni di questo tipo».
Giovanni Vaccaro