05 Aprile 2008 LA STAMPA

VADO LIGURE NASCE UN NUOVO COMITATO PER IL NO
Svelate le 2 mila firme
contro la piattaforma
Bufera sul vice-segretario comunale per la privacy

[FIRMA]ANTONIO AMODIO
VADO LIGURE
Il vice segretario comunale Luca De Stefanis ha autorizzato l’assessore all’Urbanistica Pietro Bovero a prendere visione dell’istanza sottoscritta dai vadesi contro il progetto per la piattaforma multipurpose.
Vivere Vado, che aveva raccolto l’anno scorso più di duemila firme, non l’ha presa certo bene e ha chiesto l’immediata revoca dell’autorizzazione ritenendola illegittima perché viola la legge sulla privacy: «Il sindaco Giacobbe ci aveva assicurato che le firme non sarebbero state visionate. Poi è arrivata la richiesta dell’assessore Bovero. Secondo l’Autorità garante per la protezione dei dati personali “spetta al Comune accertare l’ampia e qualificata posizione di pretesa dell’informazione” e, in ogni caso, occorre verificare che siano dati “indispensabili” all’attività istituzionale del richiedente. Ci fa specie quindi che il vicesegretario comunale abbia considerate valide la motivazioni di Bovero. Ma ciò che ci pare più grave è il consentirgli di conoscere i nominativi per dare avvio a un’azione di convincimento».
Per dire no al progetto Maersk si è costituito anche il comitato «civico apartitico» «No piattaforma, salviamo Vado». Lo compongono Giancarlo Bertolazzi, Paolo Carlotto, Rossella Firpo, Andrea Giribaldi, Giovanni Mucciolo, Paolo Podestà, Roberto Raimondo, Esam Sharaf El Din e Franco Veirana.
Intanto sul problema dei rumori legati ai container, il Consigliere regionale Carlo Vasconi ha risposto all’amministratore delegato del Reefer Terminal Alessandro Piccardo: «Non si comprende la sua reazione rispetto agli esposti presentati in tema di salvaguardia e sicurezza dei lavoratori e dei cittadini. Se, dopo i controlli, sarà tutto in regola saremo i primi a rallegrarcene, ma troppo spesso le verifiche avvengono dopo infortuni anche gravi».