Elezioni politiche Savona scopre di essere decisiva IL SECOLOXIX
oggi il d-day del partito democratico
In campo i leader: Veltroni, Berlusconi, Ferrara Scajola: «Puntiamo qui per la vittoria in Liguria»
 
È UN PICCOLO FENOMENO politico-elettorale. Savona è al centro della campagna elettorale come non era mai stata negli ultimi vent'anni. I leader dei schieramenti che si contendono la vittoria hanno deciso di contendersi la "piazza" savonese: Walter Veltroni, candidato premier del Pd, l'ha già fatto, il 20 marzo. Silvio Berlusconi, candidato premier del PdL, arriverà l'8 aprile. Ieri è stato a Savona un altro candidato premier, Giuliano Ferrara della lista "Aborto? No grazie". La settimana scorsa era toccato al candidato premier del Partito comunista dei Lavoratori Marco Ferrando (peraltro savonese). Insomma, è corsa alla conquista dei voti in questa provincia, tradizionalmente divisa nella pratica politica decennale tra una città capoluogo (con parte della Valbormida) tradizionalmente "rossa" e una Riviera tendenzialmente "bianca": la Liguria è una delle 4 o 5 regioni contese, quelle che possono fare la differenza non tanto alla Camera (dove per avere il premio di maggioranza basta vincere per un voto), quanto al Senato, dove il premio di maggioranza è assegnato su base regionale. Insomma, vincere la Liguria è fondamentale per gli schieramenti e, in questo quadro, Savona può essere l'ago della bilancia decisivo. Non è un caso che il PdL ha scatenato un "cacciatore di voti" come Franco Orsi, con la mission - appunto - di conquistare il savonese, forte della giovane età e della grande esperienza amministrativa, oltreché di una consolidata tattica elettorale paese per paese.
Claudio Scajola, da questo punto di vista, è stato molto chiaro, venerdì sera al teatro Chiabrera. Prima ha incoronato Franco Orsi: «Sono stati in questo teatro l'ultima volta per la commemorazione a dieci anni dalla morte di Giancarlo Ruffino, grande senatore di questa provincia. Sono contento, ora, di accompagnare qui il nuovo senatore di Savona Orsi». Poi il quadro della strategia lanciata dal PdL in Liguria: «Sono lieto di essere io quello che ha consigliato a Berlusconi di venire a Savona, dove non era mai stato da presidente. Gli ho suggerito di onorare Savona con la sua presenza perché su Savona puntiamo le carte per la vittoria in Liguria, in un momento cruciale della campagna elettorale, a pochi giorni dal voto». E ha concluso: «Savona è un punto nevralgico di questa competizione».
Dall'altra parte, il Pd non sta con le mani in mano. La capolista per la Camera è il ministro Giovanna Melandri, che al savonese sta dedicando moltissime attenzioni: giovedìè stata al Campus e poi a Varazze, venerdì dedicherà alla provincia un'altra intensissima giornata: un incontro in Provincia alle 11, poi il pranzo a Cairo con gli amministratori valbormidesi, e, a seguire, la visita agli impianti sportivi valbormidesi. Poi a Savona, dove il ministro dello sport, alle 19, incontrerà il mondo dello sport savonese in Sala Rossa con l'assessore Luca Martino e il candidato Massimo Zunino.
Oggi, per il Pd, è il giorno del "Democratic Day", con la mobilitazione in provincia di mille volontari in trenta seggi-gazebo, quanti furono per le votazioni alle Primarie del 14 ottobre. Scopo, «la rimonta finale».
Antonella Granero