30 Marzo 2008

PALAZZO DELLA ROVERE DOPO LA RINUNCIA DELLA PORT AUTHORITY AL TRASFERIMENTO
L’ex questura, un deserto
Il sindaco va Roma: “Il Demanio privilegi un utilizzo pubblico”
SAVONA  LA STAMPA
Il sindaco Berruti il 10 aprile andrà a Roma a incontrare l’Agenzia del demanio per Palazzo Della Rovere. Lo storico edificio progettato dall’architetto Sangallo (la prima pietra venne posata dal futuro Papa Giuliano Della Rovere nel 1495) che occupa il cuore del centro storico, fra via Pia e piazza del Duomo, con il passare degli anni si è progressivamente svuotato fino a diventare uno dei tanti contenitori preziosi ma inutilizzati della città. Prima il trasferimento di tribunale e questura in corso Ricci, poi gli uffici finanziari in via Fiume, infine la chiusura dell’ufficio postale. A parziale presidio dell’ex convento è rimasto solo un ufficio dei vigili urbani per il pagamento delle contravvenzioni. Una decina di metri quadrati su una superficie complessiva di oltre 6 mila. Sovrintendenza e Provveditorato opere pubbliche hanno curato il restauro della facciata e dell’impiantistica ma ora che i lavori sono quasi ultimati, si è dileguato anche l’«inquilino» che sembrava più seriamente intenzionato a occupare il palazzo: la Port Authority. Dopo un paio di anni di trattative con un fitto scambio di corrispondenza, il presidente del Porto Rino Canavese, ha ritenuto che non esistesse la convenienza economica per effettuare il trasloco a Palazzo Della Rovere. Oltre a farsi carico di 3 milioni e mezzo di lavori di restauro l’Authority avrebbe infatti dovuto versare un canone molto consistente al Demanio (si parla di 300 mila euro l’anno). L’Authority ha così deciso di far rotta verso un’area portuale e il Comitato portuale mercoledì ha approvato il progetto per la costruzione di un nuovo edificio modernissimo che sorgerà accanto al Bic.
A questo punto il sindaco Berruti ha deciso di intervenire chiedendo un incontro urgente alla direttrice dell’Agenzia nazionale del demanio. L’appuntamento è fissato a Roma per il 10 aprile e il tema è fin troppo esplicito: riutilizzo di Palazzo Della Rovere. «Lo Stato ha investito risorse preziose per il recupero di questo palazzo storico - dice Berruti -. Credo che sia interesse di tutti che venga riutilizzato al più presto e con funzioni pubbliche. Questa del resto è anche la destinazione d’uso auspicata dalla Sovrintendenza. L’edificio ha un valore storico, artistico ma è anche prezioso per gli spazi. Inoltre occupa una posizione strategica, che mette in contatto il centro storico, piazza del Duomo e la zona della Vecchia darsena. Insomma è uno spazio che non può andare sprecato».


Un’altra perla nel dimenticatoio

Il destino degli edifici storici di Savona sembra sia quello di finire in abbandono. Il Palazzo Della Rovere, con la facciata del Sangallo che suscita l’ammirato sbigottimento dei croceristi, non trova inquilini. Ma non è certo un caso isolato. L’ex ospedale San Paolo, ad esempio, dal 1990 è vuoto e sta cadendo a pezzi; il Comune per porre rimedio alla situazione ha deciso di cederlo ai privati che prima o poi dovrebbero avviarne la ristrutturazione. Altra «vittima» illustre Palazzo Pozzobonello, già sede della Pinacoteca e ora inserito nella lista di liquidazione del Comune, che nel frattempo ha avviato lo sfratto di enti e associazioni che almeno ne hanno impedito il completo abbandono. Anche per Villa Zanelli in via Nizza si sono sempre