Blindato l'isolotto di Bergeggi  IL SECOLOXIX
le nuove regole
Permessi e divieti: la Capitaneria ha chiuso le porte del Parco marino alle imbarcazioni
 
L'ISOLA DI BERGEGGI - dichiarata a maggio scorso e poi definitivamente a settembre "Area Marina Protetta" - è ufficialmente un parco marino vietato a bagnanti, naviganti a vela e motore (nonchè acquascooter), alla pesca e alle escursioni subacquee se non specialmente autorizzate e comunque contingentate.
Nel tratto del celebre "scoglio", soprattutto nello specchio acqueo che volge a Sud, anche nel caso non siano collocate boe o altre segnalazioni, d'ora in poi - e con l'approssimarsi della stagione estiva è utile sottolinearlo - ha pieno vigore il Decreto ministeriale che ha istituito l'Area Marina.
Fissa con esattezza le regole per la salvaguardia di uno degli angoli (in superficie e subacquei) più suggestivi dell'intera costa italiana. Ce ne sono solo altri 26 in tutta la nostra penisola. Con Portofino, le Cinque Terre e il Santuario dei mammiferi marini, Bergeggi è il quarto parco marino ligure. Era Riserva regionale sino a poco tempo fa, ma tale è la bellezza dell'isolotto, talmente alto il rischio di una sua deturpazione, che il dovere di proteggerlo è prevalso.
Sarà la Capitaneria di Porto di Savona, al comando del Capitano di Vascello, Franco Pescatori, l'autorità designata in prima persona a far rispettare limiti e divieti in ragione delle particolari caratteristiche ambientali. Chi non li rispetterà rischia l'arresto sino 6 mesi e la confisca delle cose, degli strumenti attraverso i quali ha commesso la violazione. C'è da star certi: qualche sprovveduto navigante finirà nei guai.
L'area, il cui ente gestore pro-tempore è il Comune di Bergeggi, è stata ufficialmente divisa in tre zone di salvaguardia, definite A, B e C, come si comprende dalla tabella qui sopra pubblicata.
«Ogni buon navigante è informato dei nuovi divieti, ha il dovere di documentarsi con tutti gli strumenti necessari, in dotazione per la navigazione, ogni volta che lascia l'ormeggio e si dirige verso la meta» dicono in Capitaneria di Porto.
In tutte e tre le zone non sono consentite le attività che possono creare turbamento delle specie vegetali e animali. In tutte e tre è stata vietata la navigazione alle moto d'acqua e acquascooter in generale.
Ma nella Zona A in particolare, dichiarata Riserva Integrale, le limitazioni sono le più ferree.
Sono qui consentite esclusivamente le attività di soccorso, sorveglianza e servizio, la ricerca scientifica autorizzata, le immersioni subacquee guidate e quelle autorizzate. Queste ultime verranno comunque contingentate a giudizio della Guardia Costiera - Capitaneria di Porto. Non è ammessa nemmeno la balneazione.
Nella Zona B invece vige il regolamento della Riserva Generale. E cioè sono ammesse: tutte le attività consentite in Zona A e inoltre, la balneazione e la navigazione a remi e a vela. Sono ammessi anche i natanti, le imbarcazioni a motore, le unità navali passeggeri ma a velocità non superiore ai 5 nodi. L'ormeggio è permesso solo negli specchi acquei delimitati dalle boe, la piccola pesca artigianale è riservata solo alle imprese di pesca dei Comuni di Bergeggi, Vado, Spotorno e Noli. Così pure l'attività di pescaturismo. La pesca sportiva con la canna potranno esercitarla solo gli abitanti Bergeggi. E' permesso l'accesso alla celebre Grotta di Bergeggi, ma solo a contingenti con autorizzazioni della Capitaneria.
Infine la Zona C, di Riserva Parziale, dove oltre a tutte le attività della zona A e B, sono permesse: la navigazione a motore, ma a velocità non superiore ai 10 nodi, l'ancoraggio in zone però appositamente individuate dal Comune di Bergeggi, la pesca sportiva anche per i turisti.
Le sanzioni per chi non rispetterà l'Area Marina di Bergeggi, saranno anche di natura penale. La cattura di specie animali o vegetali, ma anche di minerali,ad esempio, può essere punita con l'arresto e un'ammenda da 100 a 13 mila euro. Chi viola il divieto di navigazione, invece, rischia una sanzione amministrativa da 200 a 1000 euro, ma non solo. È prevista la confisca del natante o dell'imbarcazione o dell'acquascooter.
Natalino Famà