«Un Expo da imitare»  IL SECOLOXIX
oggi al via la rassegna campionaria
Bertino (presidente Confcommercio): diamo più occasioni alle aziende savonesi
«OCCORRE una nuova spinta che favorisca gli investimenti, soprattutto dei giovani e delle aziende che vorrebbero operare nel Savonese, ma trovano ancora troppi ostacoli burocratici e una risposta "freddina" da parte dei partner locali».
Alla vigilia dell'apertura della sedicesima edizione di Expo Savona (che sarà inaugurata oggi alle ore 14,30), Vincenzo Bertino, presidente provinciale e vicepresidente regionale della Confcommercio, vuole guardare al futuro con ottimismo, incrociando le dita, ma soprattutto spingendo iniziative come la rassegna organizzata da Pubblicitalia, Ente Fiera e Comune di Savona che possono dare una scossa per il risveglio dell'economia.
«Quando Clemente dice che l'Expo rappresenta un volano per l'economia savonese sono perfettamente d'accordo. - commenta Bertino - La "pecca", se così si può chiamare, è che si tratta dell'unica occasione in programma a Savona in tutto l'anno. In un momento in cui si respira un clima di sfiducia, che si registra una ridotta capacità di consumi, meno male che queste persone hanno un po' di coraggio. Il plauso va sia agli organizzatori della rassegna sia alle aziende che partecipano. Non dimentichiamo che chi partecipa all'Expo ha la possibilità di tenere il contatto con la potenziale clientela e di confrontarsi con la concorrenza. È il modo miglior per crescere e non fermarsi».
Dopo sedici anni la fiera savonese è diventata un appuntamento consolidato, nonostante partecipare non sia uno scherzo per l'impegno che richiede...
«Comunque c'è sempre attesa per l'inaugurazione. Ci si presenta con il proprio stand con una motivazione precisa: promuoversi e mettere le basi per nuovi affari. Le aziende fanno sacrifici per esserci, molte tornano da parecchi anni: vuol dire che alla fine conviene. Piuttosto servirebbero altre manifestazioni del genere. Anche più brevi, e magari a tema. E qui dovrebbe intervenire la parte pubblica, favorendo iniziative come questa. Non vanno messe in concorrenza, ma bisognerebbe creare un sistema che non limiti a undici giorni all'anno la possibilità di mettersi in mostra».
Quale è il "però"?
«È nel nostro dna di liguri rischiare poco. Invece, dovremmo fare uno sforzo tutti insieme, credere anche in iniziative che possono apparire meno importanti, ma che però possono dare risultati. Inoltre serve un aiuto dalla parte pubblica. Le aziende devono mettere sul mercato investimenti e idee, ma dall'altra parte ci dev'essere chi dà una mano. Questo è il caso in cui si vede l'importanza della Provincia. Savona non è una realtà metropolitana, non si può pensare di abolire la Provincia. Anzi, deve far emergere il tessuto economico, agevolare gli investimenti anche con meno burocrazia e una maggiore velocità nelle decisioni. Come Confcommercio, ad esempio, ci siamo dotati di una nuova sede e cerchiamo di dare servizi sempre più veloci ed efficienti».
Alcune aziende vengono a Savona proprio richiamate dall'Expo...
«Ma qui abbiamo alcuni punti di grande eccellenza, con la scomparsa dei poli chimici e dell'industria di stato, è il terziario a tenere su l'economia. Ma talvolta non riusciamo a far uscire dalla provincia le nostre potenzialità per costituire un richiamo ad investire qui. Io lancio un invito anche ai giovani imprenditori locali, che però vanno aiutati».
Un consiglio agli organizzatori della fiera?
«L'Expo ha tante sfaccettature, potrebbe essere accompagnato da altre iniziative minori, ma specializzate e distribuite nell'arco dell'anno. Inoltre, tutti gli anni dovrebbero essergli dati degli obiettivi da raggiungere. Dovrebbe essere un'occasione per progettare. Su ciò dovrebbero fare una riflessione anche gli esponenti candidati in Parlamento, che sono quelli che possono aiutare dall'alto il Savonese».
Giovanni Vaccaro