03 Marzo 2008 LA STAMPA

E’ morto don Balletto
“confessore” del Gabibbo

È morto la scorsa notte a Genova per una malattia don Antonio Balletto, 77 anni, figura di spicco della chiesa e del mondo intellettuale genovese e ligure, uomo del dialogo, come è stato definito dai suoi numerosi estimatori di ogni parte e credo politico.
Don Balletto era da sempre impegnato in prima persona nelle battaglie sociali e culturali, sia come presidente del Forum del Terzo settore e della Federazione Solidarietà e Lavoro sia come componente del consiglio di indirizzo della Fondazione Carige e presidente della casa editrice Jaca Book.
Quest’ultimo incarico don Balletto lo lasciò polemicamente tre anni fa dopo che furono bocciati alcuni progetti dedicati ai bisogni dei poveri. Secondo lui, la fondazione doveva occuparsi in primo luogo delle case per i meno abbienti, dell’assistenza domiciliare per le famiglie in difficoltà e delle borse per il lavoro.
Don Balletto, che si era anche impegnato in prima persona per favorire il dialogo con l’Islam, è morto alla clinica Montallegro dopo una malattia scoperta la scorsa estate. Fino all’ultimo ha incontrato i nomi più noti del mondo della cultura e dell’impegno sociale e contribuito a stimolare pensieri e riflessioni con interventi su riviste e quotidiani.
Negli Anni ‘70 don Antonio Balletto aveva vissuto ad Albenga, in un appartamento di via Trieste, dove, grazie alla sua capacità di proporsi, aveva raccolto attorno a lui giovani che gravitavano attorno alla parrocchia del Sacro Cuore ma che, in qualche modo, sentivano in maniera particolare i fermenti dell’«altra Chiesa». Persone come Antonio Ricci (l’autore di Striscia la notizia e «papà» del Gabibbo), Nino Podestà (docente liceale e oggi coautore di Striscia), Gerry Delfino (storico libraio ed editore) e tanti altri e, soprattutto, non tutti di estrazione cattolica.\