IL GRUPPO Azimut-Benetti, colosso degli yacht con base ad
Avigliana (Torino) e cantiere a Savona, ha presentato ieri a
Palazzo Sisto un progetto per la riqualificazione dell'area
di Miramare e l'ampliameanto contestuale del proprio
cantiere. Progetti, planimetrie e simulazioni al computer
sono state illustrate, con l'ausilio di un maxischermo, dal
patron Paolo Vitelli al sindaco Federico Berruti e
all'assessore Franco Aglietto. I quali hanno dato una prima
valutazione positiva delle proposte: «Si tratta di un'idea
progettuale sviluppata sulla base di un'esigenza
rappresentata dall'Amministrazione comunale - hanno spiegato
- Quest'area deve rispondere, oltre che ad esigenze
produttive anche allo sviluppo di importanti funzioni
pubbliche per la città, a partire dal miglioramento
ambientale, perché oggi quella zona è un pugno in un occhio»
L'idea progettuale - realizzata dallo studio Dedalo - si è
dunque mossa su questo doppio binario: lo sviluppo delle
funzioni pubbliche (una grande area per il passeggio,
impianti sportivi e il famoso "palaghiaccio"), ma anche
parcheggi, ristorante, bar, centro benessere. E la spinta a
quelle produttive, che in un caso come questo sembrano non
faticare a sposarsi all'esigenza di riqualificare l'area
perché diventi bella e godibile anche esteticamente. Azimut,
infatti, intende sviluppare a Savona l'assemblaggio, la
finitura, le prove a mare e l'esposizione degli yacht di
grandi dimensioni (24 metri).
Si tratta di un settore di mercato in grande espansione che
si rivolge alla clientela di tutto il mondo e di notevoli
disponibilità economiche, per la quale è importante anche la
"cornice" nella quale il prodotto viene proposto. In altre
parole, un biglietto da visita dell'attività di cantiere.
«In tre o quattro anni - ha spiegato Aglietto, che ha la
delega allo sviluppo economico - Azimut immagina uno
sviluppo dell'occupazione dagli attuali 45 a 95 occupati, e
si tratta di lavoro pulito e altamente qualificato». Da
Savona, entro il 2011, "passerrano" 350 barche l'anno.
Come si diceva, l'idea progettuale prevede una pluralità di
funzioni, sfruttando le diverse quote dall'Aurelia al mare.
Alla quota più elevata (più 14 metri) saranno utilizzabili
una zona di campi sportivi (tennis, pallavolo e area
attrezzata) e sarà visibile la copertura del nuovo edificio
(al cui interno si troverà una parte ad uso pubblico e più
in basso il cantiere) con impianto fotovoltaico.
Alla quota di 10 metri, ci saranno poi i parcheggi (previsti
anche alle quote inferiori, per un totale di 240 posti), gli
uffici della Azimut, negozi di sport, nautica, il centro
benessere con palestra, bar e pub, ristorante.
Soprattutto, il grande spazio pubblico destinato a concerti,
rappresentazioni teatrali, manifestazioni, ma anche a gare
di skate, di bici e corsa.
Lo si otterrà sfruttando una originale copertura in legno -
che vuole simulare il movimento del mare e richiamare la
componente più calda delle imbarcazioni di pregio - che avrà
anche una funzione di passeggio e di belvedere, estendendosi
verso la città.
Infine, alla quota più bassa (un metro), sotto la copertura
in legno, l'edificio pubblico destinato probabilmente al "plalaghiaccio"
di cui si parla da tempo. E i cantieri navali versi e
propri, all'altezza del porto turistico, nella parte più
bassa del nuovo edificio.
La riqualificazione di Miramare con importanti benefici
pubblici era stata stabilita nel protocollo d'intesa firmato
tra Comune e Port Authority nel settembre 2006.
An. Gran.
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