Ma anche
loro avevano ereditato la lotta delle suffragette inglesi agli inizi del
Novecento. Tuttavia questo voto le donne italiane l’avevano meritato per
il contributo alla Resistenza. Partigiane combattenti o, a volte,
staffette.
L’emancipazione della donna in Italia è partita di qui poi la via è
stata lunga e faticosa .
La donna
riconosciutasi cittadina finalmente di serie A si è guardata intorno e
ha trovato una società vecchia e obsoleta. Da qui la lotta per
cambiarla.
Le giovani donne volevano lavorare
come avevano fatto durante la guerra, ma come era possibile? Una donna
per tradizione guarda i figli e con i figli piccoli è difficile
lavorare.
Ecco le lotte per gli asili nido.
Una protagonista di queste lotte è
stata un’associazione che le donne avevano formato spontaneamente già
durante la Resistenza con i Gruppi di Difesa della Donna..
Da questi gruppi è nata l’UDI,
Unione Donne Italiane.
Gli slogan erano tanti ma a me piace
ricordare questo;”Siamo unite, siamo tante , siamo come le maree,
cambieremo il mondo con la forza delle nostre idee.”
E il mondo finalmente è cambiato ma
il cammino per arrivare a questo cambiamento è stato lungo e faticoso.
Le donne di allora venivano
dall’esperienza tragica della guerra. Molte in questa guerra avevano
perso il marito, il fratello, l’amico e non restava che un cumulo di
macerie.
Come far rinascere una nuova vita?
Ma i
bimbi erano lì, mettevano fiduciosi la loro manina in quella della mamma
che non poteva arrendersi.
Prima si
è andate a lavorare per necessità, poi , mutate le situazioni, si è
andate perché nel lavoro si voleva affermare sé stesse. Le donne avevano
studiato, magari si erano laureate e non si sentivano inferiori
all’altra metà del mondo abituata ad avere il monopolio in famiglia,
negli uffici, nelle fabbriche.
Gli asili
nido sono stati una grossa conquista e per essi le donne dell’UDI hanno
lottato.
Ora le
giovani donne possono lavorare sapendo che i loro bimbi sono accuditi in
loro assenza da personale esperto in grado di capire i loro bisogni
Poi è
stato il momento dei consultori familiari e anche su questo argomento
c’è stato un grosso impegno dell’UDI e di molti medici (bisogna dire
anche uomini ) per creare queste strutture che ora sono splendidamente
funzionanti con grande vantaggio della popolazione.
Anche
queste strutture sono però sempre a rischio per problemi di bilanci da
pareggiare e di disavanzo economico da diminuire nell’ASL.
Gli anni
settanta sono stati quelli dell’impegno su leggi che sembravano normali
altrove ma in Italia erano considerate tabù. |