Non è servito nemmeno l'accordo bipartisan proposto da
Burlando ai parlamentari. Prima pietra ipotizzabile nel 2012
28/02/2008 IL SECOLOXIX
UNIVERSALMENTE ritenuto vitale per i traffici anche
internazionali, da un anno è un "progetto paralizzato",
privo di finanziamenti, senza sviluppi che ne consentano
l'avanzamento.
Sembra dimenticato, archiviato (almeno per il momento) il
piano definitivo per il raddoppio e spostamento a monte
dell'asse ferroviario tra Finale Ligure e Andora. L' ultimo
anello di collegamento per la trasformazione e
l'ammodernamento della viabilità su rotaia, non solo in
Liguria , ma anche tra l'Italia e le regioni europee del sud
ovest, mentre sembrava a un passo dal varo, è rimasto
immobile, fermo al progetto preliminare che risale al 2006.
Avrebbe dovuto giungere a progettazione definitiva entro
l'anno scorso, nel 2008 all'approvazione,nel 2009 sarebbe
diventato finanziabile e entro il 2010 avrebbe dovuto
materialmente vedere la luce.
E invece, ad oggi,il rischio di slittare è diventato
certezza. In sostanza, se ne parlerà non prima del 2009
dell'eventuale progettazione, ammesso che resti una delle
opere pubbliche prioritarie per il futuro governo. Bene che
vada la prima pietra potrebbe trovare spazio nel 2011 -
2012.
Ci aveva provato il Governatore della Liguria a dar vita a
un "partito trasversale" di parlamentari per far leva e
inserire nella Finanziaria il pacchetto di opere tra cui
ovviamente il completamento del raddoppio. Ma è naufragato.
Intanto dei 144 chilometri della linea ponentina, solo 101
sono a doppio binario (Genova-Finale, Loano-Albenga e San
Lorenzo-Ventimiglia). La nuova linea fra Andora e San
Lorenzo al Mare in qualche modo avanza e i lavori dovrebbero
portare, entro la fine del 2010, al completamento di quei 19
chilometri. Ma dei restanti 32,5 chilometri, tutti savonesi,
non sono designate neppure le località sedi delle future
stazioni.
Da uno studio recente condotto da Trenitalia (e attraverso
le continue lagnanze dei viaggiatori, aggiungiamo), emerge
che la mancanza di quel binario in più, provoca ritardi ai
convogli oscillanti tra i 5 e i 30 minuti. E sempre dalla
stessa indagine emerge che il potenziamento delle corse di
treni regionali, intercity, euro city star e eurostar,
è"irrealizzabile nell'attuale situazione viabile" per motivi
di sicurezza. Per non parlare del traffico merci,
praticamente ridotto a una manciata di convogli in
prevalenza in orari notturni.
Tutto questo ovviamente avviene a scapito dell'economia
savonese e con gravi danni e disagi per i viaggiatori.
«Qualsiasi sia il mio ruolo politico nel futuro continuerò a
sostenere la protesta per un'opera che, nonostante gli
sforzi, talvolta anche bipartisan condotti, non riesce a
raggiungere il traguardo - commenta in proposito Vittorio
Adolfo, ex assessore regionale ai lavori pubblici e attuale
deputato - Credo e spero di non essere solo nel dare
battaglia con tutti i mezzi affinchè non si giunga alla
paralisi di un'opera giunta a un passo dal suo
completamento».
«Le infrastrutture erano sogni nel cassetto sino al secolo
scorso - aggiunge - Sono divenute "progettualità" a cavallo
di questi ultimi dieci anni. Molte sono rimaste tali.
Progetti e basta. Non è accettabile per il Ponente».
Natalino Famà
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