Ospedale San Paolo, quando l'ecografia diventa un calvario
sanità, ancora polemiche
Reparto al piano zero; apparecchiature all'ottavo Disagi per gli utenti. Il primario: situazione assurda  IL SECOLOXIX
COSTRETTI A LUNGHE ed estenuanti attese, molto spesso sdraiati su una barella e di fronte ad un gran numero di persone a loro completamente estranee, per poter prendere l'ascensore e raggiungere l'ottavo piano dell'ospedale San Paolo dove si trovano le tre apparecchiature per poter effettuare l'ecografia.
È il calvario che ogni giorno sono costretti a vivere tutti quei pazienti che per i motivi più diversi giungono alla divisione di diagnostica per immagini dell'ospedale savonese e devono sottoporsi ad un esame ecografico. Perchè la divisione si trova al piano terreno della struttura ospedaliera di Valloria, mentre i locali dove poter effettuare le ecografie sono molto più in alto, all'ottavo piano. Una situazione di estremo disagio che ha portato nelle ultime settimane numerose persone, sia pazienti che loro assistiti, a protestare con i responsabili dell'ospedale. «Senza dubbio - conferma il dottor Piergiorgio Quadri, direttore dell'unità operativa di Radiologia - si tratta di un problema concreto, la cui importanza non deve essere sottovalutata. Io stesso ho protestato più volte con i responsabili dell'azienda sanitaria per questa situazione che certamente è paradossale. Mi sembra infatti assurdo che una persona che giunge in radiologia per poter effettuare una ecografia, un esame frequentissimo, sia costretta ad esser portata dal piano terreno sino all'ottavo piano, dove si trovano le tre apparecchiature che consentono di effettuare l'esame. Al tempo stesso devo però aggiungere che su questo tema ho trovato la massima comprensione da parte della direzione sanitaria dell'ospedale e dei responsabili dell'Asl, i quali si sono impegnati a risolverlo nel più breve tempo possibile».
Una soluzione che sembra destinata comunque a giungere soltanto con l'ultimazione dei lavori in corso all'interno dell'ospedale, quando la divisione di nefrologia che ora si trova al piano terreno del San Paolo, proprio a fianco della diagnostica per immagini, verrà trasferita ai piani superiori e i locali lasciati liberi verranno destinati per ospitare le tre apparecchiature per effettuare le ecografie. Una soluzione che comunque non potrà arrivare prima di alcuni mesi. Durante i quali i pazienti saranno costretti a continuare ad effettuare l'incredibile viaggio dal piano terreno all'ottavo piano dell'ospedale.
«Nel corso del 2007 - spiega ancora il dottor Quadri - al San Paolo abbiamo effettuato circa ventimila ecografie. La criticità si presenta comunque quando abbiamo un paziente sottoposto alla tac e per il quale si rende necessaria anche una ecografia.
Per poterla effettuare siamo costretti a portarlo sino all'ottavo piano, e considerato che gli ascensori al San Paolo sono insufficienti si corre il rischio di perdere del tempo prezioso».
Gianluigi Cancelli