COSTRETTI A LUNGHE ed estenuanti attese, molto spesso
sdraiati su una barella e di fronte ad un gran numero di
persone a loro completamente estranee, per poter prendere
l'ascensore e raggiungere l'ottavo piano dell'ospedale San
Paolo dove si trovano le tre apparecchiature per poter
effettuare l'ecografia.
È il calvario che ogni giorno sono costretti a vivere tutti
quei pazienti che per i motivi più diversi giungono alla
divisione di diagnostica per immagini dell'ospedale savonese
e devono sottoporsi ad un esame ecografico. Perchè la
divisione si trova al piano terreno della struttura
ospedaliera di Valloria, mentre i locali dove poter
effettuare le ecografie sono molto più in alto, all'ottavo
piano. Una situazione di estremo disagio che ha portato
nelle ultime settimane numerose persone, sia pazienti che
loro assistiti, a protestare con i responsabili
dell'ospedale. «Senza dubbio - conferma il dottor
Piergiorgio Quadri, direttore dell'unità operativa di
Radiologia - si tratta di un problema concreto, la cui
importanza non deve essere sottovalutata. Io stesso ho
protestato più volte con i responsabili dell'azienda
sanitaria per questa situazione che certamente è
paradossale. Mi sembra infatti assurdo che una persona che
giunge in radiologia per poter effettuare una ecografia, un
esame frequentissimo, sia costretta ad esser portata dal
piano terreno sino all'ottavo piano, dove si trovano le tre
apparecchiature che consentono di effettuare l'esame. Al
tempo stesso devo però aggiungere che su questo tema ho
trovato la massima comprensione da parte della direzione
sanitaria dell'ospedale e dei responsabili dell'Asl, i quali
si sono impegnati a risolverlo nel più breve tempo
possibile».
Una soluzione che sembra destinata comunque a giungere
soltanto con l'ultimazione dei lavori in corso all'interno
dell'ospedale, quando la divisione di nefrologia che ora si
trova al piano terreno del San Paolo, proprio a fianco della
diagnostica per immagini, verrà trasferita ai piani
superiori e i locali lasciati liberi verranno destinati per
ospitare le tre apparecchiature per effettuare le ecografie.
Una soluzione che comunque non potrà arrivare prima di
alcuni mesi. Durante i quali i pazienti saranno costretti a
continuare ad effettuare l'incredibile viaggio dal piano
terreno all'ottavo piano dell'ospedale.
«Nel corso del 2007 - spiega ancora il dottor Quadri - al
San Paolo abbiamo effettuato circa ventimila ecografie. La
criticità si presenta comunque quando abbiamo un paziente
sottoposto alla tac e per il quale si rende necessaria anche
una ecografia.
Per poterla effettuare siamo costretti a portarlo sino
all'ottavo piano, e considerato che gli ascensori al San
Paolo sono insufficienti si corre il rischio di perdere del
tempo prezioso».
Gianluigi Cancelli
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